">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Egitto. Per quanto ancora?

Egitto. Per quanto ancora?

(29 Luglio 2013) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Capitale e lavoro)

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Quanto dovremo attendere per una Markale 2 a Bengasi?

(15 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Quanto dovremo attendere per una Markale 2 a Bengasi?

foto: www.radiocittaperta.it

Markale è un nome che ai più dice poco o nulla. Solo chi ha vissuto e seguito con attenzione i quasi dieci anni di guerra civile e smembramento della Jugoslavia, ricorderà il primo casus belli che venne utilizzato dai jet della NATO per cominciare a bombardare il territorio jugoslavo nel 1995, cosa che faranno poi più estesamente e sanguinosamente nel 1999.

Markale era uno dei principali mercati di Sarajevo e vene colpito dalle bombe in due occasioni: nel 1994 e nel 1995. I media mainstream di USA, Germania, Francia e Italia accusarono le truppe serbe di quel bombardamento e del massacro dei civili che caddero sotto le bombe.

Nonostante il parere diverso espresso dei funzionari ONU presenti sul campo, i serbi furono accusati del massacro e i jet della NATO decollarono per la prima volta bombardando il territorio serbo nella Bosnia. Era l'agosto del 1995 e i bombardamenti della NATO ebbero il plauso anche di insospettabili sostenitori come Rossana Rossanda. Solo anni dopo si saputo che i civili morti a Markale erano in gran parte serbi e che la cannonata assassina era partita dalle postazioni musulmano-bosniache (appoggiati in dalle potenze della NATO). Il cessate il fuoco raggiunto in Bosnia nell'ottobre 1995, durò solo fino al 1999, quando la NATO costruì l'emergenza Kosovo e scatenò l'offensiva militare e i bombardamenti contro la Serbia che un anno dopo portarono alla defenestrazione e all'arresto di Milosevic.

Se questa è la storia di ieri, oggi in Libia stanno preparando uno scenario analogo. La situazione militare sul campo vede le truppe fedeli a Gheddafi riconquistare le città ribelli e prepararsi di fatto ad assediare Bengasi, la capitale del Consiglio Nazionale di transizione nel quale sono state ormai zittite le voci contrarie ad un intervento militare straniero a sostegno della ribellione. La realtà indica ormai che la no fly zone è del tutto inutile a tale scopo, perchè le truppe di Gheddafi stanno vincendo sul terreno senza la copertura aerea che era stata indicata come il fattore decisivo nell'equilibrio delle forze.

Lo scenario vede quindi l'inutilità della misura operativa invocata dagli USA, dalla Francia e finanche dai numerosissimi nemici di Gheddafi tra i regimi arabi che compongono la Lega Araba e il Consiglio del Golfo. Nel frattempo si delinea lo scenario di un assedio contro Bengasi dove le forze ribelli si sono dovute concentrare in seguito alla ritirata dalle città riconquistate dalle truppe di Gheddafi.

A questo punto, l'inutilità della non fly zone e l'inizio di un assedio su un grande città come Bengasi, diventa lo scenario ideale per una operazione mediatica finalizzata ad un intervento militare diretto delle potenze della NATO attraverso bombardamenti aerei e navali contro le forze fedeli a Gheddafi.

Ma le incertezze per un intervento militare siffatto sono numerose, le esprimono potenze europee come la Germania o potenze regionali come laTurchia. Entrambe hanno un grosso peso nella NATO. Cosa può smuovere questa riluttanza che rischia di “salvare” Gheddafi e lasciare a loro stessi i ribelli riconosciuti come legittimi rappresentanti del popolo libico dalla Francia e a breve dagli USA? Serve un casus belli, un orrore, un episodio orribile che “scuota” l'opinione pubblica e costringa i recalcitranti ad accettare l'inevitabile escalation militare. Serve un nuovo Markale.

Tra qualche anno magari verrà anche fuori la verità, ma nel frattempo verrà imposta la verità dei potenti, dei vincitori.... di quelli per cui il gas e il petrolio libico, la stbilità degli interessi vitali dell'occidente valgono molto di più di Gheddafi ema anche dei libici che gli si sono ribellati.

Redazione Contropiano

2908