">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Memoria e progetto)

Il ricorso contro il kommissariamento del PRC di Salerno

(15 Gennaio 2004)

Al Segretario Nazionale F.Bertinotti
Al Presidente del C.N.G. G.Cappelloni
Ai componenti della Direzione Nazionale
Ai compagni Parlamentari
Al Presidente del C.P.N. S.Zuccherini

Oggetto: Richiesta di riesame al fine della revoca del medesimo del provvedimento di commissariamento della Federazione di Salerno deciso dalla Direzione Nazionale nella riunione del 27 Novembre 2003

I sottoscritti segretari di Circolo ed eletti nelle istituzioni della Federazione di Salerno chiedono che la Direzione Nazionale ed il Collegio Nazionale di Garanzia riesaminino il commissariamento della Federazione di Salerno alla luce delle valutazioni di seguito esposte.
Premesso che, a quanto risulta agli scriventi, l'oggetto in questione non era inserito nell'O.d.G della riunione del 27/11/2003 e l'averlo discusso è già di per sé violazione grave delle regole che noi stessi ci siamo dati, esso ci sembra assunto in palese violazione dell'art.53 dello Statuto che regola la materia in questione.
L'articolo 53 configura quattro ipotesi quali motivi per decidere un commissariamento: situazioni gravi di mancato rispetto delle regole di democrazia, di inadempienza statutaria, di dissesto finanziario o di grave pregiudizio dell'immagine esterna del Partito.
Nessuna delle quattro ipotesi sussiste, a parere degli scriventi, nel caso della Federazione di Salerno.
Le norme statutarie e le regole sono, sempre, state rispettate: le riunioni del C.P.F. sono sempre state presenziate da esponenti delle istanze superiori (P.Ferrero, M.Caprili, F.Ferrara, V.Nocera) e mai nessuno di loro ha sollevato questioni di natura Statutaria o regolamentare, almeno per quanto a noi noto. Tutti gli organismi della Federazione (Segretario, segreteria, direttivo e comitato politico) erano in carica e funzionanti e nessuno ne ha mai ufficialmente contestato la legittimità, né mai sono stati sfiduciati da alcuno ed erano quindi espressione di un'area comunque maggioritaria.
Circa il dissesto finanziario la Federazione era in attivo, se i bilanci consuntivi 2001 e 2002 non sono stati presentati la colpa è dell'ex segretario F. Mari incapace di rendicontare sulla sua gestione.
Sul danno di immagine, se vi è stato, è tutto da addebitare agli articoli denigratori che quotidianamente l'ex -segretario ed assessore F.Mari e la minoranza raccolta intorno a lui hanno fatto uscire sulla stampa locale, attacchi che non hanno avuto repliche dello stesso tono da parte della segreteria, proprio per non aggravare il danno che ogni giorno veniva fatto.


Sul piano strettamente giuridico ci pare dimostrato che il commissariamento non ha alcun fondamento: vi è stato non l'applicazione dello Statuto, bensì una sua violazione in quanto si è, di fatto, perpetrato un abuso.
La decisione quindi non è stata giuridica, ma politica e questo non attenua l'errore commesso, anzi lo aggrava. Se le motivazioni, poi, sono quelle addotte dal compagno F.Ferrara su Liberazione del 3/12/2003 la cosa diventa per noi intollerabile.

Nella nota citata, Ferrara parla di divisioni insanabili sfociate nella paralisi dell'iniziativa politica : questo è palesemente falso.
Le divisioni in politica sono ineliminabili, in un partito democratico sono financo positive, nonostante esse a Salerno una linea politica era stata decisa, c'era, il C.P.F. con una votazione chiara ed inequivocabile aveva deciso di aprire una verifica vera con il sindaco De Biase ed il resto della maggioranza, contro questa decisione F.Mari ed il consiglere A.Longo hanno pubblicamente chiesto ed incredibilmente ottenuto il commissariamento della Federazione.
Siamo alla fine del concetto stesso di partito se l'eletto, non solo dichiara pubblicamente di non volersi attenere a quanto deciso, ma addirittura a fini chiaramente di difesa del suo ruolo chiede ed ottiene che gli organi del Partito vengano commissariati.
Se questo sistema diventasse regola, il partito sarebbe ostaggio degli eletti, di fatto il partito stesso non avrebbe più senso e ruolo.
Questo è quello che è accaduto a Salerno: si è impedito alla maggioranza ed agli organismi da essa espressi di vedere attuate le decisioni prese, favorendo una minoranza che difende un ruolo personale degli eletti, oltre che interessi oggettivamente estranei ,se non opposti a quelli del partito.

A parte il miglior risultato della regione al referendum sull'art.18, a parte lo stare a pieno titolo al tavolo di confronto con l'Ulivo in vista delle provinciali, a parte dell'apertura di nuovi circoli, l'iniziativa politica c'era eccome, ma forse non era gradita, anche a qualcuno in alto nel Partito, visto che Mari si è sempre pubblicamente vantato di essere sostenuto da dirigenti regionali e nazionali del Partito; se è così, se vi è un non detto inconfessabile, che questo ci venga chiarito o la sfiducia nel Partito stesso sarà difficilmente superabile.
Quello che noi avevamo sostenuto sul P.R.G. di Salerno è quello che ha sostenuto il compagno S. Bonadonna; lo stesso compagno Riccio, il commissario nominato, ha dovuto chiedere al Sindaco il rinvio delle varianti ottenendo solo un secco no, ed ha costatato impotente la divisione del gruppo consiliare nell'ultima seduta del consiglio comunale di Salerno, anche se nessuno ha capito quali erano le sue indicazioni di voto.

La linea nostra era ed è quella giusta, quello che resta inspiegabile è il commissariamento di chi appunto la perseguiva per favorire chi invece la disattende , sì favorire, perché è offensivo sostenere che il commissariamento è un provvedimento imparziale e quindi super partes..

Il commissariamento ha già dimostrato di non risolvere nessuno dei problemi, ha solo aggravato le divisioni e demotivato la stragrande maggioranza dei circoli e degli iscritti: pensare di voler affrontare le tornate elettorali comunali e provinciali con tale strumento ci pare pura follia, il danno di immagine, la sfiducia nel Partito, visto che esso, al di là delle intenzioni di chi ha voluto il commissariamento, appare come asservito ad interessi estranei alla propria storia; le stesse difficoltà di una provincia tra le più estese d'Italia ,con 158 comuni di cui oltre la metà al voto rendono facilmente prevedibile, in queste condizioni, un disastro elettorale.
Gli scriventi, che rappresentano, si badi bene, oltre i due terzi dei circoli e degli iscritti chiedono, per tutto quanto anzidetto , che la Direzione nazionale revochi il commissariamento della Federazione di Salerno ripristinando i legittimi organismi in carica alla data della decisione.
Se tale provvedimento, per un malcelato orgoglio di non voler ammettere di aver sbagliato, sia considerato eccessivo allora si applichi per intero l'art.53, ovvero si indica subito il Congresso Straordinario della Federazione di Salerno, in data tale da consentire al gruppo dirigente neoeletto di gestire le prove elettorali che si appropinquano, ovviamente con il tesseramento bloccato alla data del 27/11/2003 per evitare le prevedibili manovre di infiltrazione da parte di gruppi di manovra eterodiretti da ben noti personaggi salernitani.
Compagni della Direzione Nazionale se anche questa richiesta venisse da voi respinta la situazione, già grave, diventerebbe drammatica, la tenuta organizzativa ed elettorale non sarebbe più garantibile dagli scriventi.
La responsabilità di evitare uno sfascio generale è tutta nelle vostre mani, siamo ancora fiduciosi che la democrazia interna e l'indipendenza del nostro Partito a Salerno sarà da voi ripristinata e tutelata, un'altra delusione potrebbe avere seguiti disastrosi, a voi di evitarlo.

Salerno, lì 5/1/2004

Firmato
I segretari dei circoli di: Salerno "Gramsci", Battipaglia, Eboli, Pontecagnano, Olevano sul Tusciano, S.Gregorio Magno, Oliveto Citra, Agropoli, Laurito, Salento, Serre, Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, Fisciano, Baronissi, Siano, Mercato S.Severino, Sarno, Amalfi, Minori, Contursi, Castel S.Giorgio, Albanella.
Il consigliere regionale della Campania: R. Petrone
Il capogruppo al Comune di Salerno: L.Forte, il consigliere comunale di Pontecagnano Campione, il consigliere comunale di Fisciano G. Campanile, il consigliere comunale di Battipaglia O. Petrone, l'assessore di Amalfi P. Buonocore, l'assessore di Pontecagnano Bisogno, il capogruppo consiliare di Eboli Fresolone.

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Dove va Rifondazione Comunista?»

3579