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La manovra

Manovra

(5 Settembre 2011) Enzo Apicella
Domani in aula al Senato il testo della manovra "anti-crisi"

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I “responsabili”.

(22 Luglio 2011)

La crisi che scuote dalle fondamenta il sistema capitalista ha unificato le varie frazioni della borghesia, che trovano nell’unità di classe contro il proletariato, gli operai, i disoccupati, i pensionati, il loro comune interesse: la difesa del sistema del lavoro salariato. In Italia il 10 per cento delle famiglie detiene il 47% della ricchezza nazionale, mentre i disoccupati superano i due milioni. Le aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria (dati rilevati in giugno) evidenziano che nel primo semestre del 2011 c’è stato un aumento del + 9,29%, sullo stesso periodo dell’anno scorso, ma l’ingordigia dei borghesi, di chi ha già tanto, non è mai soddisfatta.

Le misure decise dal governo aumentano ancor più le diseguaglianze sociali, in un paese che ha già otto milioni di poveri, trasformano ogni giorno di più i contrasti di classe in conflitti sociali.

Le varie frazioni della classe dominante, tramite i loro partiti di riferimento (sia di centro destra sia di centrosinistra), si combattono per la supremazia nel paese e per difendere i loro interessi. In nome dell’alternanza di governo, fanno finta di litigare, ma quando il loro sistema di potere e di dominio scricchiola e vacilla sotto i colpi della crisi, ecco che allora viene fuori l’interesse comune della classe borghese.

Dopo aver tuonato per settimane contro la manovra economica del governo definendola di “lacrime e sangue”, e “macelleria sociale”, è bastato il richiamo alla “concordia e all’unità nazionale” del capo dello stato - ma ancor più le turbolenze e il paventato pericolo di speculazioni sui mercati finanziari con l’esempio Grecia a un passo da casa - a unificare gli interessi dei borghesi di là dagli schieramenti politici. L’opposizione parlamentare di Bersani, Di Pietro, Casini e Fini togliendosi il velo dietro cui si celava, si è scoperta “responsabile”.

PD, IDV e UDC (terzo polo), immersi in pieno nel loro ruolo di “difensori degli interessi nazionali”, della loro classe, hanno rinunciato a fare ostruzionismo, venendo meno anche al loro ruolo di comparse nel teatrino della politica. In cambio dell’approvazione in tempi record della manovra economica, la loro richiesta, e speranza, è che il “cavaliere” si faccia da parte avviando nuove alleanze o convergenze che portino alla nuova legge elettorale e alle elezioni.

La manovra di “lacrime e sangue”, ha colpito duramente solo gli strati proletari, ma non ha toccato, anzi ha conservato tutti i privilegi della casta politica borghese, concedendo nuove agevolazioni alla Confindustria con la svendita delle aziende pubbliche. La manovra del governo ha da subito conseguenze disastrose sulle condizioni di vita e di lavoro dei proletari ed è di una violenza inaudita. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi. Si finanziano le missioni militari di guerra mandando soldati a occupare territori sovrani in altri paesi per rapinare petrolio, gas e altre risorse sperando che il bottino sia sempre migliore.

Il taglio dei salari e delle pensioni, alla sanità, alla scuola e ai servizi sociali colpisce milioni di persone che già faticavano a mettere insieme il pranzo con la cena, agevolando solo gli sfruttatori. Quando i borghesi sono in difficoltà, si appellano “all’interesse” nazionale, imponendo subito sacrifici ai poveri e, solo in futuro per loro, se sarà necessario, come dimostra la difesa dei diritti acquisiti per la casta dei parlamentari, ministri e loro reggicoda. Il taglio ai cosiddetti costi della politica, se mai ci sarà, è rimandato alla prossima legislatura.

La “coesione sociale”, la “concordia”, l’unità nazionale, siamo tutti nella “stessa barca” richiesta a gran voce dai padroni e dalle loro istituzioni, sono una catena al collo che i proletari devono spezzare. La loro ricchezza è frutto della nostra miseria, non è possibile nessuna unità fra sfruttati e sfruttatori. La manovra finanziaria sostenuta da tutti i partiti borghesi presenti in parlamento (maggioranza e opposizione) che ci colpisce dimostra che i nostri nemici sono in casa nostra e sono quelli di sempre: i padroni e i loro governi di centro destra e centrosinistra.

Anteprima dell’articolo di “nuova unita”

Michele Michelino
Centro di Iniziativa Proletaria "G. Tagarelli"

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