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Opposizione frontale al governo Monti, da subito!

(16 Novembre 2011)

Monti ha sciolto la riserva e comunicato la lista dei suoi ministri. Il carattere di classe del “gabinetto tecnico” è dimostrato dalla biografia dei suoi membri: personaggi legati ai centri del potere imperialista, banchieri, rappresentanti dei padroni. E’ palese il segno della pesante ingerenza USA e NATO, oltre a quella del Vaticano, nella vita politica italiana. Inaudita e inquietante la nomina di un ammiraglio alla Difesa.

Come ha detto il portavoce dell’UE, conta il programma. E il programma di questo governo non potrà essere altro che la lettera di Trichet e Draghi, l’aumento a tutti i costi della competitività (cioè il maggiore sfruttamento degli operai), l’attacco agli interessi e ai diritti delle masse lavoratrici, nuovi tagli alle pensioni, sacrifici e austerità per le masse popolari, allo scopo di salvare banche e monopoli capitalistici, i responsabili della crisi.

Le ricette neoliberiste saranno portate avanti dietro la cortina fumogena di qualche blando provvedimento contro i delinquenti e i politicanti borghesi.

Con il governo Monti non ci sarà alcuno sviluppo, ma aumento dell’abisso sociale e del parassitismo imperialista. La graduale liquidazione delle libertà democratiche, così come il commissariamento di UE-BCE-FMI, proseguiranno di pari passo alle guerre di rapina.

Il governo imposto dall’oligarchia finanziaria e sorto sotto la tutela di “re Giorgio” Napolitano, ha l’appoggio politico di quasi tutti i partiti della borghesia di destra e di "sinistra", dei vertici sindacali, che fanno blocco per sostenere gli interessi del grande capitale.

Ma non ha e non potrà avere, per le sue caratteristiche e il suo programma, vasto sostegno fra la classe operaia, le masse lavoratrici, i giovani. Questo è il suo punto debole.

Nel nuovo scenario politico è indispensabile sviluppare di fronte unico proletario, nell’azione e nella lotta. Non fermiamoci con gli scioperi e le mobilitazioni per il lavoro, per i nostri diritti democratici, per i contratti nazionali, per il salario, contro i tagli a pensioni e servizi sociali, per difendere i nostri interessi e il nostro futuro.

Difendiamoci col fronte unico di lotta, costruiamo Comitati operai e popolari, nei luoghi di lavoro e sul territorio, per ampliare al massimo la partecipazione unitaria dal basso, per decidere, mettendo alle corde i collaborazionisti.

La capacità di resistenza della classe operaia e delle masse popolari, ha impedito il consolidamento di un regime reazionario. Ora dobbiamo infrangere il dominio politico del capitale monopolistico finanziario, provocare la caduta del governo Monti, senza lasciarci paralizzare dagli inganni riformisti.

Mentre rivendichiamo l’estirpazione del berlusconismo (vedi dichiarazione), sviluppiamo la più decisa opposizione di classe alla politica antipopolare del “nuovo” governo nelle fabbriche, nei quartieri, nei sindacati, nelle scuole, senza dargli tregua.

Nella lotta deve svilupparsi il dibattito per avere chiaro qual è il governo di cui la maggioranza della popolazione ha bisogno: il governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che sia lo sbocco del loro fronte unico.

Un governo forte, risoluto, che espropri i monopoli capitalisti, requisisca le fortune dei parassiti, socializzi i principali mezzi di produzione e di scambio, favorisca il controllo e la vigilanza della classe operaia, demolisca l’oppressiva macchina borghese e dia ai lavoratori i diritti e le libertà che gli spettano.

Un governo che non abbia nessun addentellato con le forze della conservazione e dell’imperialismo, ma sia funzione della lotta del proletariato per battere la borghesia, per affrettare la sua sconfitta definitiva. Questo è il governo che vogliamo per uscire dalla crisi.

Lottare per una rottura politica profonda e radicale significa fare passi avanti nella formazione di un autentico Partito comunista. Organizziamoci!

16 novembre 2011

Piattaforma Comunista

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