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Un errore giudiziario

Comunicato stampa

(27 Dicembre 2011)


E’ di questi giorni la notizia di un altro clamoroso caso di errore giudiziario, questa volta della magistratura francese.
La notizia viene da Parigi, dove la Corte d’Assise Speciale ha assolto la cittadina tedesca Christa Margot Fröhlich, dall’aver partecipato all’attentato di Rue Marbuef a Parigi che provocò un morto e 63 feriti.
Quell’attentato fu attribuito al gruppo Carlos e la Fröhlich venne accusata di far parte di questa organizzazione.
La sentenza di qualche giorno fa, ribalta totalmente l’accusa.
La cittadina tedesca ha scontato per questo più di cinque anni di carcere.
La vicenda diventa paradossale, se si pensa che Christa Fröhlich, nell’agosto di quest’anno è stata iscritta nel registro degli indagati della Procura di Bologna, per la strage della stazione di quella città, del 2 agosto del 1980, il tutto si presuppone per la connessione per i reati contestateli in Francia.
Il 28 luglio 2005, ad esempio, in Italia ci fu una interpellanza parlamentare, i cui firmatari erano alcuni deputati di destra, che cercavano di attribuire la responsabilità della strage di Bologna ad organizzazioni palestinesi, nella quale - prima di un'eventuale sentenza di condanna - si sosteneva che la Fröhlich avrebbe fatto parte del “gruppo Carlos”, in quanto sarebbe stata responsabile del reperimento dell’autovettura usata il 22 aprile 1982 per l’attentato di rue Marbeuf contro il settimanale arabo Al Watan Al Arabi.
Sulla base di tale ipotesi e di una serie di congetture interconnesse, si è poi giunti all'iscrizione della cittadina tedesca nel registro degli indagati per la strage di Bologna.
Ora,che la Fröhlich è stata assolta dalla magistratura francese che farà quella italiana?
Io spero che riconosca l’errore e la prosciolga immediatamente, confido poi che questi errori giudiziari vengano risarciti.
Spero nella capacità della Francia di saper fare questo e anche qui in Italia una volta tanto gli accusati di reati di terrorismo,poi prosciolti o assolti, possano usufruire del risarcimento.
Sinora ci sono sentenze incredibili delle corti d’appello di Milano e Roma, confermate anche dalla Cassazione che non riconoscono questa cosa.
Un’ultima riflessione: indagare o arrestare una persona, senza una virgola di prova, denota un errore gravissimo e inconcepibile il cui risarcimento dovrebbe essere realmente illimitato.

L’Aquila 20.12.11

Giulio Petrilli
(responsabile giustizia Pd L’Aquila)

1915