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Fiat voluntas Usa

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(24 Settembre 2012) Enzo Apicella
Nel suo discorso all'Unione Industriale di Torino Marchionne addossa le colpe della crisi Fiat all'Italia che non si libera dalle zavorre.

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Fiat Melfi-Pomigliano: basta col lavoro ‘penitenziario’ !

(7 Maggio 2004)

Riesplode la protesta a Pomigliano: impianti fermi per l’intera giornata all’Alfa Fiat per la massiccia adesione dei lavoratori allo sciopero dello Slai cobas in solidarietà con gli operai di Melfi e contro gli infernali ritmi di lavoro in fabbrica .

Dura polemica del sindacato di base che accusa di comportamento strumentale ed ambiguo la Fiom che a Melfi si ‘appropria’ della lotta dei lavoratori e a Pomigliano invita gli operai a non scioperare.


Nuova giornata di completo stop produttivo nello stabilimento dell’Alfa di Pomigliano d’Arco per le 8 ore di sciopero per ogni turno di lavoro proclamato dallo Slai cobas: l’adesione alla protesta sfiora il 100% tra i circa 9.000 lavoratori addetti allo stabilimento Fiat ed alla miriade di aziende collegate. Ferme a ‘produzione zero’ tutte le catene di montaggio. Disatteso dai lavoratori l’appello dei sindacati confederali (inclusa la Fiom) che ieri hanno invitato i lavoratori a non scioperare.

“Con lo sciopero di oggi” (si tratta della tredicesima giornata di sciopero effettuata a Pomigliano dall’inizio dell’anno), dichiara lo Slai Cobas, “i lavoratori della Fiat e dell’indotto di Pomigliano si sono schierati compatti in appoggio alla dura vertenza in corso dei loro colleghi della Fiat di Melfi e per dare un consistente contributo alla lotta per riportare nelle fabbriche Fiat la democrazia sindacale e la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori proprio a cominciare dagli stabilimenti di Melfi e Pomigliano, dove in quest’ultimo i lavoratori hanno ingaggiato da mesi un vero e proprio braccio di ferro contro l’azienda disintegrando nei fatti l’accordo del TMC 2 (tempo dei movimenti collegati) sottoscritto tra Fiat e FIOM-FIM-UILM con cui l’azienda intendeva aumentare del 20% i già massacranti ritmi di lavoro: in conseguenza delle lotte dei lavoratori quest’anno il marchio Alfa ha già registrato una caduta complessiva della produzione e delle vendite del 4,5%”. “E’ inaccettabile”, continua il sindacato di base, “ assistere al supersfruttamento a ‘sotto diritti e sotto salari’ del lavoro operaio al sud collegati alla chiusura delle fabbriche del nord come sta avvenendo all’Alfa Romeo di Arese”.

Pomigliano d’arco, 7/5/2004

Slai Cobas Alfa Fiat e aziende terziarizzate

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