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Risorgete Partigiani greci

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(25 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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(Senza casa mai più!)

Il ‘Piano Casa’ della Giunta è un regalo al padronato.
Perché nessuno vuole toccare gli alloggi sfitti di banche e immobiliari?

(20 Gennaio 2012)

Il nuovo “piano casa” della Giunta Pighi prosegue una politica economica liberista funzionale alla cementificazione selvaggia della città. 2mila alloggi nuovi in dieci anni ma le case popolari sono sempre al palo (meno di 100 alloggi all’anno a fronte di quasi mille domande), gli affitti agevolati che dovrebbero aiutare giovani e proletari sono di 400 euro mensili per due camere (ma la Giunta sa quanto guadagna un operaio?) e non c’è nessuna marcia indietro sulla trasformazione delle Aree F in zone edificabili, a partire da via Cannizzaro e via Aristotele, dove Pighi e soci vorrebbero far costruire ad una immobiliare controllata dalle cooperative edili e dalla BPER 550 alloggi circa sopra falde acquifere che forniscono l’acqua a 360mila persone. Se questo piano si realizza chi ha problemi di affitto continuerà ad averli: ormai alla favoletta liberista che più si favorisce l’iniziativa economica privata a creare domanda e più i prezzi calano ci crede, forse, soltanto Sitta e qualche intransigente liberista del PD. In realtà, già in questi anni, il boom edilizio ha favorito soltanto il padronato edile, la rendita fondiaria e le società di intermediazione finanziaria (circa 2200 in provincia di Modena, un numero eclatante). Senza dimenticare le gigantesche quantità di denaro del padronato mafioso riciclato nella compravendita immobiliare.
Gli alloggi vuoti in città si contano a migliaia e sono in crescita ma, per giustificare la sua politica, Sitta ne riduce il numero a 1200 e prova a rassicurarci affermando che la giunta “sta lavorando” con 800 proprietari, presumibilmente per ‘pregarli’ di mettere il loro appartamento in affitto in cambio degli ennesimi sgravi pagati dalle casse pubbliche. Nel contempo, da gennaio ad agosto 2011 gli sfratti per morosità a Modena sono stati 880, ben 166 in più rispetto allo stesso periodo del 2010 quando in tutto l'anno sono stati 1179. Nei due anni precedenti erano stati 1062 nel 2008 e 1479 nel 2009. Per essere realisti, l’unico modo per risolvere il problema della casa a Modena è quello di espropriare tutti gli alloggi vuoti di proprietà delle immobiliari, delle banche e delle società di intermediazione finanziaria. Nel 2006-2007 i sindaci di Rifondazione Comunista del IX, X e XI Municipio del Comune di Roma procedettero a “requisizioni temporanee” di alloggi sfitti di proprietà delle immobiliari per affrontare l’emergenza casa. Per noi bisogna creare i rapporti di forza per andare in quella direzione.
Nel centro-sinistra locale, sempre più grigio, tutti recitano il copione che circola ormai da alcuni anni. Sitta replica infastidito a chiunque critichi la sua politica. La maggioranza in consiglio comunale vota compatta. Qualche consigliere “critico” del PD mugugna, preferibilmente sui giornali, e poi si allinea alla Giunta. Sinistra per Modena si allinea e basta. SEL chiede che Pighi smentisca Sitta – ma, guarda caso, non succede mai – e poi resta comunque coperta all’interno della maggioranza che sostiene la Giunta.
Una risposta viva e puntuale viene invece dal Coordinamento dei cittadini di via Cannizzaro che promette battaglia, fino all’occupazione di via Cannizzaro e di via Aristotele. La lotta dei No-Tav in val di Susa dimostra che quei metodi sono necessari per fermare quel ‘partito del cemento’ che scambia i suoi interessi economici col progresso. Come abbiamo affermato la sera della presentazione del documentario “Modena al cubo”, chi a Modena vuole difendere il nostro territorio dalle ruspe dei palazzinari ha ora l’urgenza di ragionare anche sulle forme di lotta necessarie per vincere.

Circolo PRC “Gramsci” Modena città

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