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Si apre una finestra sui metodi della polizia italiana

(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
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Solidarietà ai compagni ed alle compagne colpite dalla repressione statale

(27 Gennaio 2012)

Lo Stato al servizio del Capitalismo e delle mafie prepara la strada alla stoccata decisiva verso lo sfruttamento autoritario e devastatore della Val di Susa.

È in questo senso che va vista l’operazione repressiva attuata in tutta Italia in cui sono stati arrestati numerosi compagni e compagne e molti altri sono stati colpiti da impedimenti giudiziari. Compagni e compagne la cui colpa è stata quella di aver partecipato, nel luglio del 2011, alla difesa della Valle contro la speculazione e la barbarie del profitto.

Uno Stato sempre più fascista che promuove d’autorità misure economiche che affamano le classi sociali più povere e che, dietro spettacolari quanto inutili azioni eroiche della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, nasconde la vera natura del nuovo corso tecno-fascista dell’esecutivo italiano: privatizzare i beni comuni, svendere ai privati industrie e proprietà del capitalismo statale, drenare la fiscalità derivante dal lavoro dipendente verso le tasche dei privati col finanziamento di opere devastatrici dell’ambiente e inutili per la collettività. Tale è la TAV.

Guai a opporsi all’appropriazione delle terre da parte di un Capitale occidentale sempre più minacciato dalla concorrenza degli altri pescecani mondiali e quindi sempre più incattivito e bisognoso dell’azione dello Stato e dei suoi sgherri, suoi naturali alleati.

E siccome non è bastata la denigrazione attraverso media e giornali di regime, ad etichettare chi ha partecipato alla lotta, con le solite panzane sui "black bloc", cercando di screditare un movimento reale di resistenza popolare che ha ormai da tempo varcato le soglie del localismo e siccome non sono bastati i manganelli ed i lacrimogeni ad altezza d’uomo, ecco che la repressione della resistenza valsusina acquista un nuovo e più alto livello.

La lotta contro la TAV è un esempio pericoloso di autogestione e autodeterminazione popolare ed allora il messaggio dello Stato è molto chiaro: nessuno può mettere in discussione le decisioni delle oligarchie capitaliste tecniche o politiche che siano, destre o pseudosinistre che siano.

Di fronte a questo ennesimo attacco la nostra risposta è e sarà sempre la stessa.

Continueremo a lottare per difendere i nostri territori dalle mire devastatrici del Capitale, per una società senza sfruttamento, autogestita e orizzontale. Solidarietà ai compagni ed alle compagne colpite dalla repressione!

26 gennaio 2012

Segreteria Nazionale Federazione dei Comunisti Anarchici

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