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(17 Marzo 2012)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it
Dopo aver ottenuto senza colpo ferire la distruzione delle pensioni d'anzianità, Mario Monti chiede alla CGIL di “cedere” l'essenziale: l'articolo 18. E chiede ai sindacati di “cedere” perchè sa che non avrebbe la forza per imporre la manomissione dell'articolo 18 senza la copertura sindacale e la relativa garanzia della pace sociale.
Per questa stessa ragione la CGIL deve uscire dall'indecisione e respingere l'ingiunzione del governo. Il suo No non solo è doveroso rispetto alle ragioni in gioco, ma avrebbe la capacità di pesare come non mai sull'intero scenario politico e sindacale. Susanna Camusso esca dall'indecisione, rompa con Monti, respinga le pressioni del PD, promuova una mobilitazione straordinaria. La resa a Monti sarebbe un tradimento. Un NO riaprirebbe la partita.
Partito Comunista dei Lavoratori
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