Capitale, ambiente e salute :: Il saccheggio del territorio

Prc Modena: Cosa c'entra l'austostrada Cispadana con la ricostruzione dell'Emilia?

(13 Settembre 2012)

Cosa c’entra l’autostrada cispadana con la ricostruzione dell’Emilia terremotata? È la domanda che si pone Rifondazione Comunista dopo l’ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani che prevede l’utilizzo delle macerie come rilevato stradale per la costruzione della Cispadana, la nuova autostrada regionale che dovrebbe collegare Reggiolo-Rolo con Ferrara e da qui proseguire fino all’Adriatico trasformando in autostrada l’attuale superstrada Ferrara-Lidi.
Parlare di autostrada cispadana oggi è una forzatura che stona profondamente con un contesto abitativo e produttivo profondamente colpito e che vede quasi 14.000 abitazioni gravemente danneggiate, centinaia di capannoni crollati e 39.000 lavoratori sospesi dal lavoro a causa del sisma.

Solo il fatto che il tracciato dell’autostrada si colloca nel centro del “cratere” sismico dovrebbe consigliare una seria pausa di riflessione, e invece con il riutilizzo delle macerie si tenta di far passare come sostenibile un’opera che non lo è per nulla.

Più volte negli ultimi anni abbiamo ribadito i motivi economici, sanitari e ambientali per cui l’autostrada cispadana è un’opera sbagliata che ci allontana dall’Europa più moderna. Per Rifondazione Comunista l’autostrada cispadana non era una priorità prima del sisma e a maggior ragione non lo è oggi, quando l’unica priorità deve essere la ricostruzione, a cui destinare anche i soldi che la Regione ha previsto di spendere per questa nuova arteria.

Sull’ordinanza con cui Errani disciplina l’utilizzo delle macerie del sisma per la realizzazione dell’autostrada cispadana il gruppo consigliare della Federazione della Sinistra in assemblea legislativa presenterà un’apposita interrogazione alla giunta.

Stefano Lugli – segretario PRC Federazione di Modena