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Piacenza, continua la lotta dei lavoratori Ikea

(1 Novembre 2012)

piacikeacontlot

Mercoledì 31 Ottobre 2012 19:56

Continuano le mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici del consorzio CGS che lavora in appalto nel deposito centrale IKEA di Piacenza. In sciopero già da molti giorni per le pessime condizioni salariali, di lavoro e per la discriminazione in ambito sindacale, i lavoratori e le lavoratrici non si arrendono e dopo aver effettuato blocchi e picchetti ai cancelli davanti al magazzino generale di Piacenza, nella giornata di ieri hanno continuato la protesta. Di fronte all'ennesimo blocco, per non permettere ai camion di entrare, la polizia ha deciso di utilizzare -come di consuetudine- la mano pesante e, nelle prime ore del mattino, i poliziotti hanno caricato i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative dando vita a momenti di tensione, provocando il ferimento di almeno tre lavoratori di cui uno in gravi condizioni, successivamente ricoverato all'ospedale di Piacenza per un'emorragia cerebrale. Ad essere al centro dell'attenzione anche la scelta dell'Ikea di sostituire i lavoratori e le lavoratrici che stanno scioperando, con persone esterne, provenienti da altri stabilimenti, a riconferma del fatto che le rivendicazioni di chi lavora in condizioni precarie e senza nessun tipo di diritti, non contano nulla per i padroni. E intanto l'Ikea sembra premunirsi e togliersi questo "sassolino" dalla scarpa. Sembrerebbe infatti che nell'incontro di oggi con le cooperative, l'Ikea abbia chiesto il licenziamento di 12 persone, individuate come le responsabili dello sciopero e delle agitazioni all'interno dello stabilimento.
Ma mentre da alcuni giorni i media mainstream riferiscono di blocchi selvaggi e di supposte violenze da parte dei lavoratori in protesta nei confronti di altri lavoratori, certamente non sembra avere lo stesso eco mediatico la violenza da parte di padroni e polizia nella giornata di ieri, una violenza che non risulta peraltro nuova in situazioni di questo tipo.
I lavoratori e le lavoratrici sembrano comunque voler dare una risposta determinata e già annunciano nuovi picchetti non solo a Piacenza ma anche davanti ad altri stabilimenti.

Qui sotto il comunicato del Coordinamento di sostegno dei lavoratori delle cooperative dopo quanto è successo nella giornata di ieri.

La lotta dei lavoratori logistica ikea contro sfruttamento e razzismo

Sono ormai due settimane che i lavoratori della logistica ikea del magazzino centrale di piacenza lottano senza sosta contro condizioni salariali, di lavoro e sindacali discriminanti.
I meccanismi in atto, contro i quali i lavoratori sono scesi in sciopero, rientrano nel copionie già visto in altre battaglie affrontate in questi anni nel mondo delle cooperative. Buste paghe non veritiere, non pagamento di quanto dovuto, carichi di lavoro inacettabili, inagibilità sindacale, non applicazione del (seppur misero) ccnl…

I lavoratori a tutto ciò hanno detto basta e hanno iniziato l’agitazione in modo serrato per costringere al tavolo delle trattative la committente Ikea nonchè il consorzio CGS. Tavoli che sono arrivati e che, nonostante formali intese, sono stati disattesi dalle parte padronali le quali sono arrivati addirittura a licenziari l’indomani i lavoratori più attivi/rappresentativi.

Il tentativo di intimidire e dividere i lavoratori è stato rimandato al mittente con l’inizio dello sciopero ad oltranza che da parecchi giorni ormai prosegue con l’aiuto di altri compagni di lotta arrivati dalla logistica del territorio come tnt, gls…
Protesta che tra l’altro è stata portata anche davanti ai negozi di carugate, san giuliano milanese e corsico che ha visto la buona solidarietà dei clienti dei magazzini interessati a conoscere e a lasciare alle casse i tagliandi di denuncia della situazione in atto.

In tutto ciò si è notato l’altra faccia del padronato e delle istituzioni. Dal prendere le distanza dai lavoratori e dalle loro rivendicazioni alludendo a soggetti incapaci “perché figure socialmente deboli” spinti a muoversi oltre il lecito. Poveri migranti che non devono combattere per i loro sacrosanti diritti, ma che devono stare all’interno di logiche che di fatto li escludono e li rendono carne da macello.

Ovviamente il migrante è un lavoratore e in quanto tale è soggetto potenzialmente attivo e che se decide di combattere per i loro diritti praticando lotta di classe lo fa e questo non piace. Per questo al paternalismo opportunista sopraccitato sono seguite le cariche di questi giorni e in particolare di oggi (martedì 30 ottobre) contro il picchetto dei lavoratori davanti al cancello. Decine di poliziotti in assetto antisommossa contro decine di lavoratori in forma di resistenza passiva. E a sorpresa della sbirraglia ma non di chi sa che la lotta paga, il picchetto ha tenuto (nonostante alcuni feriti).
A questo punto ikea e cgs sono stati costretti dalla situazione a mandare i propri rappresentanti a promettere tavolo di trattative in serata che risolva la questione una volta per tutti.

Ancora una volta la lezione dei lavoratori della logistica è una sola: chi non lotta ha già perso.

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative
Milano 30.10.2012

Infoaut

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