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Emergenza ceneri...

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(17 Aprile 2010) Enzo Apicella
La nuvola di ceneri del vulcano Eyjafjallajokull arriva sull'Italia. A Roma manifestazione in solidarietà a Emergency

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Morte di Baldoni: responsabilità del governo italiano

(27 Agosto 2004)

Il "Comitato Nazionale per il ritiro dei militari italiani dall'Iraq" esprime il proprio cordoglio e la più profonda commozione per la morte di Enzo Baldoni in Iraq ad opera del "Esercito Islamico". Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla famiglia del giornalista colpita dal lutto, così come alle famiglie delle centinaia di civili iracheni, tra i quali donne e bambini, colpiti dalle raffiche di mitra e dai colpi di mortaio sparati su una pacifica manifestazione a Kufa e a Najaf.

In questo momento così doloroso è opportuno ricordare che la principale responsabilità per il susseguirsi di lutti in Iraq è da imputare alle potenze occupanti, che continuano a perseguire la dominazione del paese attraverso la forza quando appare chiaro ogni giorno di più che la popolazione locale chiede che venga rispettato il proprio diritto all'autodeterminazione e che sia lasciata libera di vivere in pace.

Nella vicenda di Baldoni, conclusasi tragicamente con l'assassinio del giornalista, ha pesato l'atteggiamento irresponsabile del Governo Italiano e soprattutto del Ministro degli Esteri che, come denunciato anche da numerosi mezzi di informazione, non si è mai adoperato per aprire una reale trattativa con i rapitori allo scopo di salvare la vita di Baldoni. Addirittura alcuni esponenti politici della maggioranza di centrodestra hanno irriso la figura del giornalista indipendente rapito in Iraq, ironizzando sulla sua biografia, mettendo in dubbio la pericolosità delle minacce del commando iracheno e strumentalizzando la vicenda per accostarla a quella dei mercenari italiani (o contractors che dir si voglia) rapiti alcuni mesi fa sempre nel paese Mediorientale. Da subito il Governo Berlusconi ha negato la possibilità che la trattativa per il rilascio di Baldoni potesse riguardare la presenza in Iraq delle forze militari italiane, condannando così a morte l'ostaggio. Gli sforzi profusi dal Governo nel caso dei contractors questa volta sono mancati completamente. Forse, si potrebbe ipotizzare, perchè Baldoni era un giornalista indipendente che si batteva per la pace e non un esponente delle forze occupanti.
Il Comitato Nazionale rilancia la mobilitazione contro l'occupazione dell'Iraq e per il taglio delle spese militari, invitando tutte le forze progressiste e pacifiste ad intensificare la raccolta di firme sulla petizione popolare che chiede il ritiro immediato delle nostre truppe dall'Iraq, petizione fino ad ora firmata da circa 120.000 cittadini italiani.

Oltre che a rafforzare la raccolta delle firme facciamo anche appello affinché aumentino le iniziative di mobilitazione contro la guerra su tutto il territorio nazionale, affinché vengano evitati nuovi lutti.

COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL'IRAQ
06 - 4393512

Fonte

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