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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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(18 Gennaio 2013)

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Avevo scritto un paio di giorni fa nell’articolo Il compagno Hollande che l’intervento neocolonialista francese “come al solito genererà mostri e aumenterà i pericoli di risposte, anche sul suolo europeo, da parte degli aggrediti, e aumenterà l’influenza di quelli che vorrebbe combattere”. Troppo facile. Già il giorno dopo qualche “vendicatore” vero o presunto ha trovato comodo prendere 41 ostaggi europei e giapponesi in un impianto petrolifero in Algeria, ammazzandone un paio. Se i confini tracciati dai colonialisti sulla carta non contano per i bombardieri francesi, non contano nemmeno per i guerriglieri del deserto. Ripeto, veri o presunti: in una situazione caotica può anche essere vero che qualche azione sia riconducibile non ai maggiori gruppi integralisti, ma a qualche predone che si mette in proprio. O magari, qualche “mafia”. Ce ne saranno sempre più. Evviva, avevamo bisogno solo di questo. Ora vediamo se succederà qualcosa anche ai moltissimi italiani sparsi per lavoro nel Maghreb e nel Sahel, visto che il solerte Terzi, per non essere scavalcato dal ministro della Guerra Di Paola, ha subito offerto sostegno logistico alla Francia (come se ne avesse bisogno…) e ai suoi vassalli africani. Il ministro Terzi (anzi Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, nella foto), non solo ostenta gli anacronistici titoli nobiliari di marchese, conte, barone e soprattutto “cavaliere del Sacro Romano Impero”, ma ha lasciato trasparire recentemente le sue origini politiche neofasciste, oltre che – da sempre – la sua ammirazione per Israele. Non ne poteva scegliere uno meglio, Monti… Così si spiega la sua appassionata difesa dei due marinai assassini, e ora questa offerta incredibile (e non richiesta) di partecipazione diretta dell’Italia a una nuova impresa militare. Che importa che per il momento non si inviano truppe di terra? Basterà che cada un aereo o un elicottero o venga catturato uno dei venti “istruttori” (istruttori de che? E chi dovrebbero istruire?), e subito ci sarà l’occasione per mandare qualcuno a vendicarlo. Siamo all’età della pietra! Altra profezia facile, quella sul comportamento di SEL, che esattamente come il FdG, “rete a strascico” per conto del partito socialista, dovrebbe servire a recuperare voti di pacifisti. Scrivevo che “non so come commenteranno questa impresa umanitaria Bersani e Vendola (ma in base alla consueta divisione dei compiti immagino che uno applaudirà, l’altro esprimerà le sue riserve…)”, e naturalmente ci ho azzeccato. Un gioco scopertissimo, affidato dal PD al responsabile Africa e Medio Oriente del Dipartimento Esteri, Giacomo Filibeck, mentre per SEL ha parlato il responsabile esteri Gennaro Migliore. Quel che dice il primo è assolutamente scontato: “l’intervento è una necessità”, e non avrebbe caratteristiche neocoloniali perché non sono solo i francesi a intervenire, ma anche vari paesi africani vicini. Come se le guerre coloniali classiche non avessero usato ascari e mercenari africani o asiatici a secondo delle aree. Invece vale la pena di esaminare la posizione di SEL. Migliore era già stato responsabile esteri nel PRC, unico al mondo ad avere un incarico simile senza conoscere nessuna lingua (ma conosceva bene Bertinotti, che lo avrebbe voluto addirittura come suo successore al momento in cui divenne presidente della camera). Non so se ora ha imparato qualche lingua, ma a incartare il vuoto con belle frasi lo ha imparato benissimo (suo buon maestro, Nichi Vendola). La sua dichiarazione ha incantato solo il manifesto, che titola: “PD e SEL su fronti opposti, centrosinistra già spaccato”, e nel sottotitolo dice seccamente: “No di Migliore”. In realtà, esattamente come Mélenchon, Gennaro Migliore comincia ad esprimere una critica (“aspra”, per il Manifesto) a Hollande, “perché non dovrebbe essere parte in causa”. Terribile critica! Ma poi trova subito qualche attenuante: l’intervento sarebbe stato richiesto dal governo (fantoccio) del Mali, e forse pure dalla popolazione (chi l’ha interpellata? Migliore?). Ma soprattutto c’è l’avallo dell’ONU. Come se non ci fossero state infinite porcate imperialiste avallate dall’ONU. Ma la furbata finale rivela che ormai Migliore ha raggiunto ed eguagliato Vendola: “Per il coinvolgimento italiano occorre il mandato parlamentare”. Da quale parlamento? Da quello degli Scilipoti e altri compagni di merende, ovviamente. Tanto SEL per ora non ci sta, e può anche chiedere con tono solenne che “qualunque intervento deve avvenire nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione”. Certo, come tutti gli altri interventi italiani, dal Libano alla Somalia, dall’Iraq all’Afghanistan (tanto c’è Napolitano che garantisce che nessuno lo ha violato). Beh, ci sarà Ingroia… Che ha detto? Finora niente (d’altra parte che c’entriamo noi con il Mali?). Ma forse basterà dirgli che i rapitori sono una mafia (lo dicono La Stampa ed altri giornali), e allora se ne interesserà. Intanto continua a protestare che Bersani non lo vuole ascoltare. Ma che si dovranno dire? Certo che come leader di una coalizione “antagonista” col nome “rivoluzione” nel simbolo, non c’è male… (17/1/13)

Antonio Moscato - Sinistra Critica

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