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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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Un bilancio dei rapporti tra PRC e amministrazione comunale di Verona

(2 Ottobre 2004)

la relazione della segreteria provinciale del PRC di verona

I rapporti tra Rifondazione Comunista e la maggioranza di centro sinistra che amministra il Comune di Verona sono arrivati ad un passaggio cruciale.

Non è stato certamente per “cattiva volontà” o per incapacità del gruppo dirigente del PRC che non è stato possibile nel 2002 l’apparentamento con Paolo Zanotto. Anzi il progetto politico con cui Zanotto si è presentato alla città era caratterizzato da una forte convergenza al centro in sostanziale continuità con il passato.

Nonostante fossimo coscienti di questo il nostro appoggio al ballottaggio è stato convinto e attivo: contro la destra, per cacciare i fascisti dal Comune. E su questo abbiamo avuto un riconoscimento generale.

Dopo la sconfitta della destra abbiamo posto da subito l’esigenza di uno stretto rapporto tra amministrazione comunale e forze politiche che avevano sostenuto la candidatura di Paolo Zanotto, tra le quali ovviamente il PRC.

La risposta è stata allora che l’unico spazio praticabile era il confronto programmatico.
Ne abbiamo preso atto e il comportamento in consiglio comunale da parte del nostro consigliere è stato adeguato alla situazione: stimolare il centro sinistra ad essere all’altezza delle aspettative di chi aveva voluto il cambiamento, distinguendosi ogni qual volta le proposte erano assolutamente divergenti, cercando, comunque, un’azione unitaria contro il boicottaggio delle destre. Nelle Circoscrizioni i nostri consiglieri entravano in maggioranza in 4 consigli.

Ben presto, però, quel progetto politico è andato in crisi e il gruppo Sironi, diventato “Oltre le mura” è tornato nell’alveo del centrodestra. E non si può continuare a sostenere l’ininfluenza di questa modifica di maggioranza sul programma della Giunta Zanotto.

L’indebolimento della maggioranza è risultato evidente tanto che già all’inizio di quest’anno il sindaco aveva tentato un nuovo approccio con il nostro partito.
Ma anche in quell’occasione la maggioranza non è riuscita ad andare oltre l’annuncio e non ha mai fatto seguito agli intendimenti esplicati.

All’inizio dell’estate lo sgombero dei Rom di Forte Azzano ha reso evidente che questo tipo di rapporto non reggeva più: o si è parte integrante della gestione amministrativa e in questo modo si può influire nel momento in cui si formano le decisioni o si rischia di essere marginali. Per questo, abbiamo da subito dichiarato che andava aperta una verifica dei rapporti tra Amministrazione e PRC, ovviamente non solo sulla questione Rom.

Molti erano i problemi sui quali andavano verificate le reciproche elaborazioni (piano regolatore, tramvia, gestione del sociale, trasformazione dei servizi pubblici): l’obiettivo che abbiamo da subito dichiarato era l’esigenza di un rilancio dell’Amministrazione verso la quale si “respirava” un crescente disagio da parte dei cittadini e delle cittadine che avevano voluto il cambiamento.

La stessa vicenda dei piani di risanamento urbanistico (PIRU), 50 progetti di pesante intervento sul territorio, può diventare momento di “stretto contatto” con l’opposizione di centro destra: a sentire i maligni potrebbero diventare la moneta di scambio per mitigare l’ostruzionismo

Mercoledì 15 settembre abbiamo avuto un incontro con il Sindaco, presenti i capigruppo Ds, Margherita e Lista Zanotto.

Le questioni che abbiamo posto sono quelle note: coinvolgimento delle forze politiche che avevano appoggiato Zanotto al ballottaggio, verifica programmatica e coinvolgimento nella gestione amministrativa.

A queste richieste ci è stato risposto come nelle precedenti occasioni: apertura al confronto, invito alle riunioni di maggioranza ma fino al 2007 (rinnovo dell’amministrazione) nessuna possibilità di allargamento della stessa.

E’ chiaro che dopo due anni di confronto, che ha avuto anche momenti molto positivi, questa non è una risposta accettabile.

La maggioranza è già cambiata con l’uscita degli “ex sironiani” e quindi l’apporto organico, di proposte, di elaborazione del PRC è indispensabile per segnare questi ultimi due anni di amministrazione e per impedire alla destra la riconquista del Comune.

In realtà la risposta che ci è stata data ben rappresenta le contraddizioni che attraversano l’amministrazione al suo interno, e il rapporto che questa non ha con i partiti di riferimento.
Il sindaco e la giunta proseguono in un’azione amministrativa autoreferenziale che li allontana dalla città.

Il coordinamento sulle scelte quasi non esiste e quando c’è è limitato ad un ristrettissimo gruppo di persone non sempre nemmeno investito dei titoli per farlo.

Il rapporto tra Giunta e gruppi consiliari è labile e spesso apertamente contraddittorio.
Le contraddizioni che attraversano i Ds, tra partito e gruppo consiliare, rendono difficile che abbiano successo le pressioni, che pure ci sono state, verso il sindaco per una vera apertura nei nostri confronti.

E questo nonostante anche nella recente riunione del centro sinistra il consenso verso le nostre richieste sia stato unanime, ad eccezione della Margherita che mantiene una forte ambiguità.

E nonostante il confronto tra PRC e centro sinistra stia producendo convergenze importanti (anche problemi…): le recenti elezioni amministrative ne sono state una dimostrazione. Il percorso per tentare di costruire una coalizione democratica per le prossime elezioni regionali e per cambiare governo e politica è avviato.

La maggioranza che amministra Verona sembra impermeabile a questo importante processo: anzi, per certi aspetti, sembra mettersi di traverso.

Dobbiamo prendere una decisione che sia all’altezza delle contraddizioni che abbiamo davanti: restare nella posizione di “minoranza della maggioranza” rischia di logorarci profondamente, nel rapporto con le cittadine e i cittadini che ormai sono sempre più lontani da questa amministrazione.

Per questo la proposta che mettiamo in discussione è la ripresa di autonomia del PRC in Consiglio Comunale, senza vincolo verso l’Amministrazione Zanotto. Valuteremo di volta in volta il contenuto dei provvedimenti, e porteremo al confronto pubblico le nostre proposte. E ovviamente nessun impegno sul numero legale.

E’ un passaggio stretto e delicato e richiede un rilancio della nostra iniziativa territoriale per farci capire: proponiamo per sabato 9 e domenica 10 ottobre una mobilitazione straordinaria con volantinaggi e altri interventi che chiariscano le motivazioni della nostra scelta.

E deve essere chiaro che le Circoscrizioni non possono essere “impermeabili” a questa situazione: una doppia maggioranza è stata difficile da praticare per due anni nella situazione precedente, ma con la ripresa di autonomia totale in consiglio comunale rischia solo di logorarci ulteriormente.

E quindi va aperto in tutte le Circoscrizioni dove siamo determinanti un confronto sui temi comunali, rifiutando qualsiasi discorso strumentale di “autonomia circoscrizionale”.

Dobbiamo rivendicare lo “spirito del 2002”, l’entusiasmo che riuscì a cacciare la destra da Palazzo Barbieri: è in nome di questo che dobbiamo rilanciare la nostra capacità di elaborazione e di mobilitazione conseguente.


Il documento finale approvato dall'Attivo cittadino del PRC di Verona del 28 settembre

L’Attivo cittadino degli iscritti e delle iscritte del PRC di Verona approva la relazione della segreteria sullo stato dei rapporti con l’Amministrazione Comunale.

In particolare, vista l’insufficiente risposta alla verifica aperta dal nostro partito ancora nel luglio scorso ritiene:

non più rinviabile la ripresa di autonomia del PRC nel Consiglio Comunale senza vincolo nei confronti dell’Amministrazione Zanotto

necessario rilanciare il confronto in Consiglio Comunale e con i cittadini e le cittadine su tutti i temi al centro della politica amministrativa (diritti di cittadinanza, piano regolatore, PIRU, tramvia, politica della casa, gestione del sociale, trasformazione dei servizi pubblici)

di coinvolgere su tali posizioni la nostra presenza nelle circoscrizioni a partire da quelle in cui siamo nella maggioranza in maniera organica.

Per chiarire le motivazioni di questa decisione l’Attivo cittadino decide due giorni di mobilitazione straordinaria, il 9 e 10 ottobre, con volantinaggi e iniziative nei quartieri.

Nel rivendicare le aspettative che furono al centro della cacciata del centro destra da Palazzo Barbieri nel 2002 e che rischiano di essere sempre più deluse da una politica amministrativa poco chiara nei suoi contenuti il PRC veronese fa appello alle forze politiche del centro sinistra che hanno condiviso le nostre critiche all’Amministrazione Zanotto, alle associazioni, ai movimenti per una ripresa di iniziativa e di attenzione verso la politica comunale.

Un’altra città è possibile: con la partecipazione diffusa, la trasparenza amministrativa, mettendo al centro i problemi delle periferie, impedendo cementificazioni e disastri urbanistici.

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