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(28 Gennaio 2014)
In queste settimane molto è stato detto sulla bretella alla Sp46 che collegherà viale del Sole, a Vicenza, con Costabissara, tuttavia noi non siamo affatto certi che questa strada sia un’opera davvero utile che servirà a risolvere i problemi di quanti la invocano da anni. Ci sentiamo chiamati in causa sul tema poiché le nostre posizioni sui Pomari non possono essere considerate indipendenti dal contesto cittadino. Inoltre, nonostante il quartiere nel quale operiamo sembri toccato solo marginalmente dalla costruzione della tangenziale, in realtà ne subirebbe conseguenze dirette ed indirette di traffico ed inquinamento.
Molti abitanti della zona Pasubio lamentano, giustamente, i danni arrecati dalle polveri portate dalla mole di traffico che attraversa costantemente il centro abitato. A questo proposito c’è da chiedersi perché in questi anni non sono state mai prese misure tampone per allentare il traffico nella zona. Noi crediamo che se le amministrazioni locali avessero voluto deviare il traffico pesante da strada Pasubio avrebbero potuto farlo anni fa costringendo, con opportuni accordi e ordinanze, i camion a percorrere l’A31 Valdastico Nord bypassando completamente la città berica e strada Pasubio.
Noi vediamo questa opzione come una soluzione ancora valida che salverebbe la nostra città dall’ennesima perdita di patrimonio agricolo: per costruire i 5,3 km della nuova bretella si perderanno definitivamente 500 mila metri quadrati di terreno fertile. Ben 50 ettari corrispondenti approssimativamente a 63 campi di calcio.
Ci troviamo di fronte ad un paradosso, difendere la salute dallo smog o difendere la terra dall’asfalto? Noi crediamo si possano fare entrambe le cose, forse il problema sta nella volontà politica degli attori in gioco, in primis il Comune, che negli ultimi anni non si è posto nessuno dei due problemi anzi ha invocato a gran voce la bretella senza pensare ad eventuali soluzione alternative. Per avvalorare le nostre tesi noi citiamo sempre il Piano Interventi voluto da Variati: 652 mila metri cubi di cemento in più e 130 mila metri quadrati di Sau (superficie agricola utilizzata) in meno. Continuiamo a focalizzare sulla perdita di suolo agricolo perché ultimamente tutti sono bravi a parlare, ma in questi anni nessuno ha mai fatto niente per invertire questa tendenza, il caso della nuova bretella è emblematico. La cementificazione del suolo è irreversibile tanto quanto un tumore provocato dall’esposizione costante alle polvere sottili. Come si fa a pensare di risolvere un problema aggravandone un altro?
In realtà a ben vedere un utilità per questa strada c’è: i militari della nuova base militare Usa avranno un nuovo collegamento stradale che li unirà direttamente all’innesto della tangenziale con la provinciale Sp46. Una comoda via di transito che in pochi minuti porterà uomini e mezzi militari dalla base al casello di Vicenza Ovest evitando le code della viabilità urbana; forse così si comprende a chi serve realmente la bretella, trattasi delle famose compensazioni per la costruzione della tristemente nota caserma Dal Molin-Del Din.
Un’ultima considerazione riguarda il traffico e la modalità di gestione del sistema trasporto nel nostro Paese. Visto che l’inquinamento verrà semplicemente spostato da un centro densamente abitato alla campagna (anch’essa abitata seppur in minore densità), non si può pensare di aver risolto il problema il problema delle emissioni inquinanti. Anzi, con questa nuova bretella si va in contro ad aumenti considerevoli dei volumi di traffico in prossimità dei raccordi su Viale del Sole (all'altezza dei Pomari) e sulla Sp 46, questo in base ai primi dati riscontrabili negli studi ufficiali. Quindi, non si può pensare che continuando a costruire strade (vedi Pedemontana o Valdastico sud) si risolvano i problemi del traffico perché così si incentiva sempre di più il trasporto su gomma a scapito di quello su rotaia. Se vogliamo tornare a respirare aria pulita bisogna puntare sul trasporto su ferro, costruendo ulteriori strade sicuramente non si mettono le basi per convertire il sistema di trasporto del Paese.
Per tutti questi motivi esprimiamo la nostra netta contrarietà alla costruzione della nuova bretella e certamente non la consideriamo una fonte di sviluppo per il nostro territorio. Pur sapendo che la nostra voce da sola non servirà ad impedire la sua costruzione, ci auguriamo quantomeno di sollevare un dibattito sulle questioni che abbiamo posto. Per questo domani, mercoledì 29 gennaio, parteciperemo all'assemblea pubblica organizzata dal Comune nella sala parrocchiale di Maddalene.
Vicenza, 28 gennaio 2014
COMITATO POMARI
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