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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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PERCHE’ BISOGNA DIRE NO ALLA LISTA TSIPRAS

documento del coordinamento politico di Ross@ Savona

(25 Febbraio 2014)

Alla lista Tsipras, in particolare nella sua versione italiana, va detto un “NO” netto, preciso, senza sconti;
non è possibile collocarsi con un piede dentro e uno fuori, in “maniera critica” o di lato sul vecchio modello del “né aderire, né sabotare”.
Un “NO” da pronunciare per 2 motivi fondamentali e per mantenere un obiettivo decisivo per il futuro:
1) Sul piano europeo. La Lista Tsipras si colloca all’interno del filone della “lotta all’austerità” non muovendosi invece, come si dovrebbe, sulla linea del riconoscimento dei tratti derivanti dalla gestione capitalistica della crisi. Gestione capitalistica della crisi attuata in piena sintonia con il potere delle banche e l’ideologia iper-liberista imposta dai trattati attraverso cui si è forzato, nel corso di questi anni, in maniera selvaggia, la contraddizione di classe. Sarebbe necessari la rappresentazione politica della contraddizione principale proponendone un’identità politica di rottura di “questo” quadro europeo e questo non accade, appunto, con la cosiddetta “lista Tsipras”;
2) Sul piano interno. Il processo di formazione della lista pro-Tsipras nel nostro paese, esclusa qualsiasi idea di possibile rappresentatività comunista o almeno socialista, si sta delineando nel solco dei pasticci già visti nelle recenti occasioni di “Cambiare si può” e di “Rivoluzione Civile”. Inoltre si avanza un’ipotesi d’internità a una proposta di “nuovo centro sinistra”, del tutto fantasiosa rispetto alla realtà di un sistema politico italiano all’interno del quale, in particolare dalla formazione del Governo Renzi in avanti, si sta preparando una vera e propria svolta autoritaria fondata su di un sistema elettorale liberticida, il definitivo svuotamento delle assemblea elettive, la cancellazione del concetto stesso di rappresentanza politica. Serve, invece, un soggetto politico comunista e anticapitalistica basato, prima di tutto, sul presupposto dell’autonomia ideologica, politica, organizzativa, di complicità con il sistema dominante;
3) In questo modo si tende così a obliare, ancora una volta, la delineazione dell’obiettivo di costruzione di un nuovo soggetto politico comunista e anticapitalista, di cui abbiamo appena delineato le caratteristiche di fondo e che ,invece , confermiamo anche in quest’occasione come il solo orizzonte possibile perché in Italia, e in Europa, si affermi una sinistra d’opposizione e di alternativa di sistema. Chi pensa, invece, di collocarsi all’interno di un tipo di dinamica politica come quella in atto per la formazione della lista italiana pro-Tsipras si colloca semplicemente in maniera diversa e alternativa rispetto a questo progetto di soggettività comunista e anticapitalista.

Non sarà certo una partecipazione elettorale illusoria e confusa come quella che si sta profilando a consentire, al di là del risultato, l’avvio di una qualche prospettiva di formazione politica posta in grado di affrontare le difficoltà del presente e del futuro.

Coordinamento politico Ross@Savona

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