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Stampa comunista: inutili i personalismi, serve un gioco di squadra

Oggi, benché il Partito Comunista Italiano si sia sciolto nel 1991, lasciando il posto a un mosaico di piccoli partiti che si ispirano all’ideologia comunista, il bisogno di un’informazione critica e impegnata permane.

(28 Febbraio 2024)

sinistra libertaria

Antonio Gramsci, figura eminente del pensiero politico, concepì il quotidiano “L’Unità” non solo come un mezzo di informazione ma come un vero e proprio strumento di lotta. Nel lontano 1923, sotto l’egida dell’Internazionale Comunista a Mosca, nacque l’idea di questo giornale, destinato a diventare un faro per la battaglia politica. Lo ricorda “il Manifesto” nel celebrare il centenario della prima pubblicazione de L’Unità, evidenziando così l’importanza storica e l’attualità del progetto gramsciano.

L’iniziativa posta alla base della nascita de L’Unità non sorprende se si considera l’enfasi posta da Lenin sull’esigenza per il Partito di avere un proprio organo di informazione e propaganda, capace di agitare e attivare politicamente le masse.

Gramsci, tuttavia, immaginava “L’Unità” non come un giornale di partito ma come una pubblicazione profondamente radicata a sinistra, fedele al programma e alle tattiche della lotta di classe, aperto non solo alle voci comuniste ma anche a quelle anarchiche, repubblicane e sindacaliste, evitando polemiche settarie a favore di un approccio politicamente costruttivo.

Se Lenin sognava un giornale politico per tutta la Russia, “L’Unità” rappresentò quella visione per l’Italia.

Oggi, benché il Partito Comunista Italiano si sia sciolto nel 1991,
lasciando il posto a un mosaico di piccoli partiti che si ispirano all’ideologia comunista, il bisogno di un’informazione critica e impegnata permane. Tuttavia, il panorama editoriale è frammentato tra numerosi giornali e bollettini [ne abbiamo individuati almeno otto, 1], spesso pubblicati irregolarmente e diffusi in modi eterogenei, dall’abbonamento cartaceo alla distribuzione digitale.

Di fronte a questo scenario, emerge una domanda fondamentale: a chi giova tutto ciò?


Per raggiungere efficacemente le masse, è indispensabile una struttura organizzativa robusta e permanente, capace di interagire con comitati, associazioni e sindacati, fornendo al giornale materiale rilevante sulle lotte locali e sulle voci di dissenso.

In quest’epoca di personalismi e frammentazione, ciò che davvero serve è un rinnovato spirito di unità. L’esigenza non è tanto quella di moltiplicare gli organi di partito, quanto piuttosto di investire in un progetto editoriale condiviso, che richiede tempo, risorse umane e una collaborazione stretta [2].

Solo attraverso un vero “gioco di squadra” sarà possibile esercitare un’influenza concreta e significativa, perpetuando l’eredità di Gramsci in un contesto profondamente cambiato.

Fonti e Note:


[1] Giornali di partito,
in ordine di cadenza di pubblicazione:

“Il Bolscevico” è il settimanale su 16 pagine che il PMLI pubblica regolarmente dal 2014. edito a Firenze, è attualmente diretto da Monica Martegni ( online l’archivio completo PDF di “Il Bolscevico”, dal 2014. Tuttavia per le prime quattro annate i link non funzionano ).

“Rivoluzione” è il “quindicinale” che esce in verità con cadenza mensile a 12 pagine ( ma si ferma in estate ) di Sinistra Classe e Rivoluzione pubblica dal 2015; edito a Milano e diretto da Claudio Belotti, dirigente di SCR ( online l’archivio completo PDF di “Rivoluzione”, dal 2015. eccetto il numero del mese corrente sono tutti scaricabili ).

“Resistenza” è il mensile ( ma esce solo dieci volte l’anno) a sedici pagine dei CARC; edito a Milano e diretto da G. Maj ( online l’archivio completo PDF di “Resistenza”, dal 2008 );

“Progetto Comunista” è il mensile a sedici che il Partito di Alternativa Comunista pubblica a Cremona dal 2007 ( sia pure all’inizio con cadenza irregolare ). Il direttore è Gilberto Bazoli ma la responsabilità politica della pubblicazione fa capo a Giacomo Biancofiore e Massimiliano Dancelli ( Il PDF di “Progetto Comunista” non è scaricabile online gratuitamente ma solo dietro pagamento di 1,50 euro per numero ).

“Unità di Classe” sarebbe un mensile ad otto pagine ma esce irregolarmente ( forse tre volte l’anno ) organo del Partito Comunista dei Lavoratori; edito a Milano, ma con redazione a Bologna e diretto legalmente da Fabio Sebastiani e politicamente da Diego Ardissono ( online l’archivio completo PDF di “Unità di Classe”, dal 2011 salvo interruzione 2016-2019 ).

“Battaglia comunista” è il mensile in otto pagine del Partito Comunista Internazionalista ( Tendenza Comunista Internazionalista ) che si pubblica a Milano dal 1997 ed è diretto da Fabio Damen. Non pubblica dal n. 7-8 di luglio 2023 ( online l’archivio completo PDF di “Battaglia comunista”, dal n. 4-5 2009 ).

“Su la testa” è il bimestrale da ben 100 pagine del Partito della Rifondazione Comunista edito a Roma e diretto da Paolo Ferrero ( online l’archivio completo PDF di “Su la testa”, dal 2020 ).

“Ragioni e Conflitti” è il bimestrale da 35 pagine del PCI, diretto da Bruno Steri ( online l’archivio completo PDF di “Ragioni e Conflitti”, dal 2020 ).

Poi ci sono gli anarchici:

“Umanità Nova”, settimanale ad otto pagine diretto, da febbraio, da Alberto La Via è l’organo di stampa dell’anarchismo italiano (FAI). Edito a Roma ma la redazione è a Reggio Emilia ( online purtroppo ancora non c’è l’archivio completo PDF di “Umanità Nova” ).

“Sicilia Libertaria”, mensile ad otto pagine diretto da Pippo Gurrieri è l’organo di stampa dell’anarchismo siciliano (FAS). Edito a Ragusa ( online l’archivio completo PDF di “Sicilia Libertaria”, dal maggio 2005 ).

[2] serve una adeguata organizzazione permanente che sia in contatto con comitati, associazioni e sindacati locali e che si occupi quindi di rifornire la redazione di materiale sulle lotte operaie locali, di raccogliere malcontenti e proteste. Altri dell’organizzazione dovranno di curare l’impaginazione del giornale e, infine, altri ancora dovranno occuparsi della diffusione regolare e capillare sul territorio nazionale.

Sinistra Libertaria

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