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Il nuovo che torna

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(30 Agosto 2010) Enzo Apicella
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Ordine del giorno del Comitato direttivo CGIL di Padova

(6 Maggio 2005)

La situazione di grave tensione che è stata vissuta in città giovedì 28 aprile scorso, a seguito dello sgombero di un alloggio pubblico occupato abusivamente, richiede, anche da parte di questo Direttivo, una presa di posizione netta e chiara per la legalità e la democrazia contro ogni forma di prevaricazione e di violenza.

Ciò che è avvenuto allontana la possibilità di costruire una vera partecipazione e una forte coesione sociale. Auspichiamo, da questo punto di vista, che, non sia necessario in futuro ricorrere a misure ed interventi d’ordine pubblico.

Il problema della casa, nel momento politico ed economico che stiamo attraversando nel Paese, è senz’altro uno dei problemi più pressanti ed emergenti delle Amministrazioni locali, e non solo, si trovano ad affrontare (anche e soprattutto per l’assenza di una politica nazionale d’investimenti adeguati per l’edilizia pubblica), ma questo non può legittimare nessuno a forzare, con metodi di prevaricazione e illegalità, l’iter legale adottato democraticamente per l’assegnazione degli alloggi pubblici. Tantomeno tollerabile è alimentare la contrapposizione e il conflitto tra persone che vivono questo grave problema. La casa è un diritto e tale diritto non deve diventare un problema d’ordine pubblico.

Nel richiedere in ogni caso all’Amministrazione comunale di Padova, in particolare al Sindaco Zanonato e all’assessore alla casa Ruffini, di impegnare sempre maggiori risorse in questa direzione, esprimiamo loro la solidarietà del Comitato Direttivo della CGIL e li invitiamo a continuare a ricercare tutte le possibili soluzioni per riportare, ancora una volta, la discussione politica dentro un alveo di democrazia e di confronto dialettico nel pieno rispetto delle diversità, individuando strumenti e luoghi d’autentica e fattiva partecipazione, senza tralasciare il ruolo dei consigli di quartiere.

Esprimiamo infine, piena e incondizionata solidarietà ai lavoratori vittime d’ingiustificati attacchi e d’assurde richieste di dimissioni, poco rispettose del diritto al lavoro di chi ha agito in una logica d’accoglienza e di tutela di soggetti in difficoltà.

Padova è città civile che deve saper dialogare con tutti, a partire dal vigoroso rispetto delle regole di democrazia.

Padova 5 maggio ‘05

Comitato direttivo CGIL di Padova

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