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(18 Maggio 2005)
Nei mesi scorsi cittadini riuniti in Comitati hanno dato vita ad iniziative contro l’installazione di antenne per la telefonia mobile.
I blocchi, le proteste hanno prodotto questi risultati:
- il Comune, accogliendo le parziali richieste dei cittadini, ha adottato un regolamento per l’installazione delle antenne;
- i consiglieri della minoranza del centro sinistra in Regione Veneto, hanno proposto e fatto approvare, prima della fine del mandato legislativo, l’art. 14 della legge regionale n. 8 del 25.2.2005 che prevede: “ai fini delle conformita’ urbanistica ed edilizia, l’installazione, la modifica e l’adeguamento degli impianti per la telefonia mobile necessitano del rilascio del permesso a costruire …”
Senza la mobilitazione dei cittadini, non avremmo ottenuto questi, pur parziali, risultati.
Oggi in nome della “legalita’” sono stati denunciati cinque cittadini che insieme a tanti altri hanno dato vita ad iniziative volte a rivendicare diritti, sanciti dalla Costituzione, quali quelli alla salute, bene universale, e al rispetto dell’ambiente.
E’ nostro convincimento che la “legalita” non e’ un valore, e che il valore sta nel diritto del quale la “legalita” puo’ essere o non essere garante: le leggi “buone” si difendono, le leggi “cattive” si combattono, come e’ stato per la Legge Gasparri dichiarata, infatti, incostituzionale.
RIVENDICHIAMO fino in fondo la giustezza della nostre battaglie
CONTINUAMO la mobilitazione contro i presenti e futuri rischi causati dalle antenne per la telefonia mobile e dagli elettrodotti;
ATTIVIAMO il controllo dal basso su tutte le installazioni delle antenne sulla base del diritto alla partecipazione
CHIEDIAMO l’immediata delocalizzazione di tutte le antenne realizzate vicino ai siti sensibili (scuole, ospedali etc..).
PIENA SOLIDARIETA’ AI CITTADINI DENUNCIATI
Il Coordinamento dei Comitati contro l’Elettrosmog
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