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Assistenti Specialistici e alla Comunicazione: un ruolo che non c'è

(13 Aprile 2016)

8 aprile ancora

Continua la pubblicazione delle testimonianze lette durante la manifestazione degli Assistenti Specialistici e alla Comunicazione dell'8 aprile. Stavolta, attraverso le parole di Chiara, scopriamo il caos che circonda questa figura professionale nella provincia di Pesaro-Urbino.


Mi chiamo Chiara ho 31 anni e vengo dalle Marche, precisamente da un piccolo paesino, Mondolfo, in provincia di Pesaro-Urbino; sono sia un’ Assistente alla Comunicazione e da poco Interprete LIS, laureata alla triennale di Lingue e Scienze del Linguaggio alla Cà Foscari di Venezia e in procinto di terminare la magistrale in Scienze del Linguaggio sempre nella stessa università.

Ho iniziato a lavorare come Assistente alla Comunicazione 8 anni fa, ricoprendo un ruolo di “sostegno alla comunicazione” tramite la provincia che erogava questo servizio solo in ambito domiciliare dove il mio datore di lavoro era direttamente la suddetta. Dopo pochi anni diventai una “educatrice professionale” poiché, tutta la gestione organizzativa e contrattuale passò in mano alla cooperativa della zona. Oggi come allora, rimango sempre una “educatrice professionale” pur svolgendo un’altra professione ma lavoro in ambito scolastico anche se il servizio erogato, viene svolto, principalmente, in ambito domiciliare.

Inoltre, nella mia provincia sono pochissime le persone che realmente sono Assistenti alla Comunicazione, e. secondo la mia opinione, fino a quando le istituzioni non riconosceranno il nostro ruolo a tutti gli effetti, anche coloro che non hanno le competenze continueranno a lavorare “a piede libero”.

Però in mezzo a tutto questo guazzabuglio, riferendomi sempre alla mia esperienza lavorativa,l’unica nota positiva che trovo, sono le insegnanti con le quali giornalmente mi interfaccio, le quali riconoscono la mia “professionalità”, capacità lavorativa, collaborazione e condivisione.


Ecco, spero che le mie poche righe vi abbiano fatto vedere un piccolissimo squarcio della “confusione totale” che attualmente il mio territorio sta vivendo.
Un abbraccio a voi colleghe.
Chiara

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