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Atesia: no ai licenziamenti, basta con la precarieta’

(30 Luglio 2005)

Il 22 luglio Atesia – GRUPPO COS - ha licenziato 4 lavoratrici/tori del Collettivo Autorganizzato "Precari di Atesia" che da diversi mesi sta conducendo una durissima battaglia per uscire dall’incubo della precarietà a vita rivendicando la stabilizzazione del posto di lavoro.

Il 30 settembre prossimo scadranno i contratti di collaborazione per tutto il personale che da anni ormai lavora in condizione di precarietà. I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DI ATESIA con le LORO LOTTE STANNO RIVENDICANDO LA TRASFOMAZIONE DEI CONTRATTI PRECARI in CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO.

Azienda e Sindacati Confederali di categoria invece vogliono applicare un accordo sottoscritto a MAGGIO 2004 e già in vigore a TELECONTACT CENTER del gruppo Telecom. Un accordo che non stabilizza il posto di lavoro, prevede l’applicazione piena della LEGGE BIAGI e soprattutto stipendi da fame ( a seconda dei contratti si va dai 360 a 520 euro lordi).

Atesia è una azienda che ha una lunghissima storia di sfruttamento del precariato Ereditata da TELECOM ITALIA al momento della fusione con STET, per decenni ha sfruttato giovani e non tramite le Co.Co.Co. Nel mese di maggio 2004 viene decisa la cessione a Telecontact Center spa (100% Telecom Italia) delle attività, e del personale, di gestione delle chiamate verso il 187 commerciale e la vendita dell’80% di ATESIA (che continua a gestire attività del call center 119 per TIM, oltre altre attività di call center) al gruppo COS dell’imprenditore ALBERTO TRIPI. Si calcola che dalla sua nascita in ATESIA siano transitate oltre 25.000 persone.

L’accordo sottoscritto a Maggio 2004 e applicato in Telecontact Center dal primo gennaio 2005 viene spacciato dai sindacati confederali come un accordo che stabilizza i rapporti di lavoro… In pochi mesi questa “verità” si è miseramente sgretolata, dal primo gennaio 2005 mediamente 2 PERSONE AL GIORNO si licenziano per le paghe da fame, gli orari che non permettono altre attività e le condizioni disumane… Ritrovarsi con un contratto di apprendistato, d’inserimento osomministrazione dopo 2 – 3 – 5 anni di lavoro al Call Center è una bella Beffa! Per questo negli ultimi mesi i lavoratori di Atesia si sono ribellati, togliendo ogni legittimazione a CGIL CISL UIL e organizzandosi in prima persona.

La forza della loro lotta, l’adesione compatta ai loro scioperi, la solidarietà ricevuta da altri lavoratori precari e dalle strutture di base di altre aziende di Roma fa paura perché mette in discussione l’intero MODELLO DELLA FLESSIBILITA’ e pone con FORZA il problema della DEMOCRAZIA SINDACALE, cioè di chi è rappresentativo degli interessi dei lavoratori.

Per questa loro determinazione SONO STATI ATTACCATI FRONTALMENTE dai sindacati di categoria SLC e NIDIL/CGIL, FISTEL/CISL, UILCOM e CPO/UIL con dei comunicati ignobili in cui vengono accusati di violenza, di essere pagati dall’azienda, di essere “guidati” da forze esterne. Non ci stupiscono, nel settore delle telecomunicazioni l’assoluta sintonia tra SINDACATI E AZIENDE è collaudata da tempo: l’accordo del maggio 2004 è solo l’ultimo gioiello della loro “storia d’amore”, possiamo ricorda l’infame rinnovo del CCNL del 2000, gli accordi con Telecom Italia dello stesso anno per la cassaintegrazione e mobilità, gli accordi e/o l’incompresibile passività sulle esternalizzazioni di finti rami di azienda, l’assordante silenzio in merito allo smantellamento di tutto il comparto informatico di Telecom Italia. Per questi signori i diritti di chi lavora sono merce di scambio per continuare a cogestire il FONDO TELEMACO, l’ASSILT, il CRALT e mantenere distacchi e centinaia di migliaia di ore di permessi sindacali.

CHIEDIAMO IL REINTEGRO DEI LICENZIATI LA FINE DELLA PRECARIETA’, IL TEMPO INDETERMINATO PER TUTTI
QUESTI SONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE ENTRO IL 30 SETTEMBRE


Roma 26-07-05

CONFEDERAZIONE COBAS

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