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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Solidarietà al sindaco di Marano di Napoli

dopo le proteste per aver dedicato una strada del comune a Yasser Arafat

(20 Ottobre 2005)

Care tutte e tutti,

vi inoltro la lettera di solidarietà che ho scritto al sindaco di Marano di Napoli dopo la valanga di proteste, compresa quella dell'ambasciatore israeliano in Italia, che gli sono piovute addosso per aver dedicato una strada del suo comune a Yasser Arafat.
Girandovela vi invito fortemente a scrivere lettere di solidarietà ai seguenti indirizzi: posta@comunemarano.na.it Fax 081-7423403

Un abbraccio, Luisa Morgantini

Al Sindaco Mauro Bertini

Caro Sindaco,
con la presente intendo esprimerle la mia più forte solidarietà per aver scelto di intitolare una strada del suo comune a Yasser Arafat, una personalità che ha fatto la Storia e che ha creduto profondamente nei valori dell'autodeterminazione e della pace ed è stato l'architetto del riconoscimento dello Sato d' Israle dell'identità palestinese. Con l'accordo di Oslo i palestinesi hanno accettato che il loro "futuro" Stato nei territori occupati del 1967 e non nei confini della spartizione Onu del 1947. Arafat è stato eletto nel 1996 dal popolo palestinese sulla base di queste scelte. I governi israeliani non hanno attuato l'accordo di Oslo, ma continuato a confiscare terra ai palestinesi per costruire colonie, sottrarre acqua a vietare ai palestinesi di muoversi liberamente dentro i loro territori. Gli ultimi anni di Arafat sono stati vissuti in prigione, il suo compuond bombardato e distrutto. Ho avuto modo di incontrare spesse volte il Presidente Yaser Arafat, non ho mai sentito parole di odio da parte sua, ma solo la rivendicazione del diritto del popolo palestinese ad uno stato che potesse vivere in pace con Israele. Non è stato esente da errori e limiti. Si avrà modo di giudicare.

Sono sicura che il comune di Marano abbia scelto di intitolare una delle sue strade ad Arafat per esprimere la necessità della pace e della giustizia. Per far sentire il calore del vostro comune a tutti i civili palestinesi che ogni giorno cercano di sopravvivere all'occupazione militare con dignità e rispetto e per dire No un'occupazione illegale che distrugge, indistintamente. La vostra iniziativa ha in questa contingenza storica un valore aggiunto, visto che dopo il piano di disimpegno da Gaza del governo Sharon, importante anche se condotto in modo unilaterale, 1.400.000 palestinesi non possono ancora muoversi oltre i confini della striscia perchè controllati dalle forze di occupazione israeliane. Mi auguro che il vostro comune faccia sentire la sua voce affinchè si riprendano i negoziati e il quartetto insista perchè si riprenda la "road map" e il governo israeliano cessi di costruire insediamenti nei territori che dovrebbero essere da lmungo tempo Stato di Palestina.

Ho visto l'interferenza dell'ambasciatorete Israeliano, spero non vi lascierete intimidire.

Vorrei proporvi di titolare una della vostre prossime strade ad una donna israeliana straordinaria, Hagar Roublev che della pace con giustizia ha fatto l'impegno della sua vita. Hagar è morta a 47 anni, qualche giorno prima di morire era in Piazza a Gerusalemme con le donne in nero, con un cartello semplice: Basta con l'occupazione.

Ringraziandola ancora una volta per la sua iniziativa colgo l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti e buon lavoro

Roma 18 Ottobre 2005

Luisa Morgantini Presidente Commissione Sviluppo

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