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Congresso Cgil - E' un bel pasticcio

Congresso Cgil, Guzzonato: Modalità del tutto nuove

(26 Ottobre 2005)


''Il congresso della Cgil si svolge con modalita' nuove rispetto al passato: un impianto unitario e 10 tesi, su cui vi sono alcune posizioni alternative''. E' quanto afferma, in una dichiarazione, il segretario organizzativo della Cgil Mauro Guzzonato, a proposito delle dichiarazioni rilasciate oggi dal segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, secondo il quale c'e' il rischio che nelle assemblee di base, che danno l'avvio al congresso, non sia garantita la presentazione delle tesi alternative. ''Confermo - prosegue Guzzonato - che tutte le opinioni devono vivere nel dibattito, e cosi' mi pare sia gia' adesso, per favorire dappertutto una partecipazione ampia e un pronunciamento democratico. Ci sono tutte le condizioni, le volonta' e gli strumenti perchè‚ questo avvenga''.

25/10/2005 19.03

Guzzonato e' probabilmente male informato ............

Riportiamo il comunicato di Mauro Guzzonato anche se, purtroppo, non siamo riusciti ancora a recuperare in formato file il testo della dichiarazione di Rinaldini a cui Guzzonato fa riferimento. Crediamo comunque di averne intuito il senso proprio grazie al tipo di replica che Guzzonato si è immediatamente affrettato a diramare.

Guzzonato non condivide le preoccupazioni sollevate da Rinaldini sulla blindatura esercitata nella gestione del congresso, e lo fa citando, con particolare entusiasiasmo, il fatto che congresso si sta svolgendo con modalità nuove rispetto al passato..... come dargli torto.

Infatti vediamole da vicino queste originali novità:

Intanto ricordiamo che c'è un documento congressuale e tre tesi alternative (due sulla democrazia ed una sulla contrattazione). Non si tratta di cosa da poco. In gioco c'è la proposta di dare ai lavoratori il potere di votare sulla validità degli accordi con il più semplice ed efficace degli strumenti, il referendum. C'è inoltre la proposta di respingere ogni nuovo patto sociale sulla contrattazione per liberarla da ogni predeterminazione o vincolo. In gioco c'è quindi una precisa proposta di modello sindacale e di uscita dalla concertazione sui quali il documento di Epifani sorvola. E' chiaro che, anche in assenza di un documento complessivamente alternativo (che sarebbe stato un'occasione di discussione più chiara e precisa) queste singole tesi alternative pesano comunque e fortemente sul come la Cgil uscirà dal congresso. E' quindi importante che il consenso o il dissenso dei lavoratori verso queste tesi venga democraticamente misurato in modo da capire il peso che queste dovranno avere nell'organizzazione.

Ma andiamo a veder cosa sta succedendo in realtà

*

Il regolamento congressuale (quello votato dal direttivo nazionale) cita chiaramente che i presentatori delle tesi devono essere messi in condizione (hanno il diritto) di andare a presentarne i contenuti in ogni assemblea congressuale. Solo dove ciò non fosse possibile allora l'eventuale unico relatore in assemblea è tenuto a leggere un breve comunicato, steso dai presentatori delle tesi alternative. Guzzonato forse non sa che il regolamento è di fatto disatteso in molte categorie ed in molti territori dove viene in realtà imposto ovunque un unico relatore anche in presenza di richieste da parte dei presentatori delle tesi ad essere presenti nelle assemblee.
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Il regolamento congressuale (quello votato dal direttivo nazionale) indica chiaramente che nella presentazione dei delegati da eleggere nei congressi di base per andare a rappresentare il punto di vista degli iscritti al livello superiore, bisogna tenere conto dei voti che le tesi alternative avranno preso. Infatti il regolamento dice che prima si votano i documenti e poi, sulla base dei consensi ottenuti, si propone una lista di delegati da eleggere rappresentativa del voto degli iscritti. Non solo. La Commissione Nazionale di Garanzia, a fronte di un quesito in proposito, ribadisce (nota del 14 ottobre) l'impegno a procedere, nelle votazioni come da regolamento. Guzzonato forse non sa che in realtà in molte categorie e territori si cerca di imporre la votazione dei delegati su lista bloccata (precedentemente concordata all'interno dello schieramento di maggioranza della Cgil), per cui, paradossalmente, anche dove le tesi potessero prendere per esempio il 50% dei consensi a queste potrebbe non essere collegato nessun delegato per il livello congressuale superiore.

Le perplessità sollevate da Rinaldini sono quindi ben lontano dall'essere solo sue preoccupazioni personali. Guzzonato dovrebbe fare un giro nei territori per vedere gli scazzi quotidiani su ogni assemblea congressuale che si deve organizzare ed il peso asfissiante ed intollerabile (per una organizzazione democratica) dei veti che dalla maggioranza (particolarmente compatta in questo con l'ala pattiana di Lavoro e Società) nascono ogni giorno per bloccare, costi quel che costi, l'elezione di questo o di quel delegato.

Ma, come si diceva prima, non possiamo dare del tutto torto a Guzzonato. In fin dei conti questo è proprio un congresso gestito con modalità diverse, ... diverse cioè da quanto previsto dal regolamento congressuale (quello votato dal direttivo nazionale).
Diverso perchè a gestire questo congresso non è il regolamento congressuale ma il "Patto tra i 12 segretari", che non è stato votato dal direttivo nazionale (quindi non è un documento della Cgil) ma sottoscritto tra 12 iscritti alla Cgil (12 su 5.000.000 e passa), praticamente un "Patto" tra privati.

Il Patto dice una cosa semplice. Lavoro e Società si scioglie come area programmatica, in cambio ottiene di mantenere nelle segreterie e nei direttivi la stessa percentuale del precedente congresso. Si è vero, ci sono delle tesi alternative, ed il regolamento congressuale prevede che, in un congresso democratico, il voto degli iscritti deve contare nella scelta delle platee congressuali e quindi sugli equilibri futuri nell'organizzazione. Ma c'è il "Patto" e quindi bisogna fare in modo che che non si dia troppa importanza alle tesi alternative e che non si dia la possibilità a queste di misurare il loro reale consenso tra gli iscritti. Così si spiega quello che realmente sta succedendo.

Guzzonato ha proprio ragione. E' un congresso diverso. Però non tutti sono d'accordo. In Cgil c'è ancora gente che crede nel valore del regolamento congressuale (quello votato dal direttivo nazionale), nelle delibere della commissione nazionale di garanzia, e che vuole fare un congresso vero, partecipato e democratico. Perlomeno ci proviamo e Guzzonato non deve aversene a male per questo.

Ci si dirà però che c'è anche un Patto tra 12 iscritti che avrebbero deciso come spartirsi i posti ancora prima che il congresso partisse, ma a questo si può porre rimedio. Potremmo anche noi fare un patto. Basterebbero 13 iscritti (13 sono più di 12) che facessero un patto per dichiarare non valido il patto dei 12. Dal punto di vista giuridico (qualsiasi giudice civilista lo confermerebbe) avrebbe lo stesso valore dell'altro, ossia zero. Così per lo meno ci troveremmo una sentenza che ci obbligherebbe tutti a rispettare l'unico documento valido, quello votato dal direttivo nazionale, ossia il regolamento congressuale.

Ma per fortuna Guzzonato (che è il responsabile organizzativo della Cgil) afferma ..''Confermo che tutte le opinioni devono vivere nel dibattito, e cosi' mi pare sia gia' adesso, per favorire dappertutto una partecipazione ampia e un pronunciamento democratico. Ci sono tutte le condizioni, le volonta' e gli strumenti perchè‚ questo avvenga''..... Ci Auspichiamo quindi che Guzzonato aiuti questo congresso a svolgersi democraticamente ricordando (magari con una nota scritta ed ufficiale, con tanto di protocollo) a tutte le strutture Cgil che esiste un regolamento congressuale che va rispettato e che quindi i presentatori delle tesi alternative devono poter andare a fare tutte le assemblee che riescono a coprire e che l'elezione dei delegati nei congressi di base non deve avvenire su lista bloccata ma su una lista che deve tener conto del voto che i lavoratori avranno dato alle tesi, anche a quelle alternative.

25 ottobre 2005

Coordinamento Rsu

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