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(24 Aprile 2022)
Da “Scintilla”, n. 123 – aprile 2022
Questo 25 Aprile si celebra sotto la pressione della classe dominante volta ad alimentare la confusione e cercare di mettere la Resistenza sotto le bandiere della NATO, organizzazione di guerra e terrore.
La classe dominante e i suoi pennivendoli pretendono infatti l’appoggio all’imperialismo USA e ai regimi suoi vassalli, alla sua politica guerrafondaia, omettendo che quello stesso imperialismo è stato il finanziatore del nazifascismo.
L’offensiva revisionista e falsificazionista contro la Resistenza e i suoi valori viene da lontano.
Negli ultimi anni ha visto sordide operazioni politiche fra cui lo sdoganamento dei fascisti e la tolleranza verso bande e covi neri, la riabilitazione dei “vinti”, l’istituzione della “giornata del ricordo”, l’equiparazione fra nazismo e comunismo, la glorificazione degli invasori dell’Unione Sovietica. Operazioni che hanno visto i dirigenti del PD fra i principali artefici.
Nonostante le menzogne, la lotta di liberazione rimane l’esperienza storica più importante compiuta dal proletariato e dalle masse popolari nella lotta per liberarsi dal capitalismo e avviare la trasformazione socialista della società.
Protagonista principale e forza motrice della Resistenza fu la classe operaia.
Il contributo maggiore alla lotta di liberazione venne dato dall’avanguardia della classe operaia, dal Partito Comunista d’Italia che diede alla Resistenza l’80% dei combattenti partigiani e pagò un alto tributo di sangue, con decine di migliaia di caduti nella lotta armata per sconfiggere i nazifascisti (4.000 nel solo periodo fra il 25 aprile e il Primo maggio1945).
Senza dimenticare gli oltre 23.000 anni di carcere comminati dal Tribunale speciale fascista e i 5.800 inflitti dalla Repubblica “democratica” ai partigiani, fra il 1948 e il 1954.
Spetta dunque ai comunisti e agli operai avanzati difendere e valorizzare l’esperienza della Resistenza, riprenderne i suoi valori, le aspirazioni rivoluzionarie che spinsero i partigiani a combattere il nazifascismo per costruire una nuova società senza sfruttamento e oppressione di una minoranza sulla maggioranza.
Questo immenso patrimonio va utilizzato per una nuova Resistenza contro il potere del capitale che genera piaghe sociali e guerre ingiuste.
Il 25 Aprile esponiamo le bandiere rosse, scendiamo in piazza per esprimere il rifiuto del coinvolgimento del nostro paese nella guerra imperialista, dell’aumento delle spese militari, per gridare: “Fuori l’Italia dalla NATO e dalla UE”!” “Morte all’imperialismo e al fascismo, libertà ai popoli!”.
Rimettiamo al centro del 25 Aprile il programma politico e sociale per cui hanno combattuto i partigiani, costruiamo nella lotta contro la guerra imperialista l’unità dei comunisti, indirizzandola alla ricostruzione del Partito della rivoluzione proletaria.
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
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