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A.D. 2010

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(21 Maggio 2010) Enzo Apicella
Creata la vita in laboratorio. Lo scienziato Craig Venter ha creato una cellula a partire da sostanza chimiche.

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La storia tecnologica dell’uomo al 3° Convegno internazionale di Ragusa del 27-28 luglio

(17 Luglio 2023)

Le rivoluzioni del rame, la scoperta del mare, la nascita delle navi assemblate, la nascita della pietra squadrata, l’avvento della città e la nascita della scrittura. Un appuntamento per l’innovazione paradigmatica della conoscenza storica.

terzo convegno internazionale

Il convegno internazionale di studi che si terrà a Ragusa il 27-28 luglio 2023 per il Laboratorio degli Annali di storia e un gruppo di atenei e centri di ricerca italiani ed esteri non è sicuramente un evento comune. È importante sottolinearlo perché la posta scientifica in gioco è davvero alta: quella di cercare di dare delle risposte coerenti e risolutive, mancate fino ad oggi, ad una serie di quesiti storici, riguardanti alcuni grandi fatti che persistono nell’ombra: la scoperta del mare, la nascita delle navi assemblate, la nascita della pietra squadrata, con cui furono fabbricate, ad esempio le piramidi egizie, e, argomento di grande fascino, la nascita della scrittura.
Molte tracce portano all’Uomo del Rame e ad una concatenazione causale di quei passaggi, ed è quello che ha rilevato lo storico delle civilizzazioni Carlo Ruta, direttore scientifico del Laboratorio degli Annali, con il saggio intitolato Homo Faber e civiltà, in cui, sulla base di una lettura argomentata di alcuni momenti fondativi della storia, propone linee e modelli che aprono nuove prospettive di studio. Il convegno, nell’ambito dei progetti di ricerca istituiti dal Laboratorio, in collaborazione appunto con enti scientifici italiani e di altri paesi, vuole essere allora un banco di prova e di verifica di questo lavoro che va facendosi ma vuole essere anche l’occasione per slargare il campo d’indagine attraverso un ampio dibattito specialistico che si snoderà appunto tra il 27 e il 28 luglio presso la sede del Laboratorio, in via Pezza, 108, a Ragusa. Ed ecco qui una traccia su come si articoleranno i lavori.
La sessione mattutina del 27 sarà aperta dalla relazione scientifica di Carlo Ruta, sui percorsi dell’Uomo del Rame che condussero appunto alla scoperta del mare, all’assemblaggio delle navi e, come conseguenza diretta di quest’ultimo, alla nascita della scrittura. Interverrà poi lo storico barese Giuseppe Foglio che, a partire dai modelli lanciati dal direttore scientifico, traccerà le condizioni per una possibile «fenomenologia della materia». In apertura della sessione pomeridiana, lo storico del Cristianesimo Francesco Aleo focalizzerà le culture del rame e del bronzo tra Tardo antico e prima cristianità. L’antropologa Annalisa Di Nuzzo tornerà quindi al nocciolo protostorico per un esame sulle relazioni tra manualità e genere. Sarà poi la volta della storica dell’estetica Maristella Trombetta che, prendendo ancora le mosse dal paradigma dell’uomo assemblatore di navi, relazionerà sullo sguardo cartografico dell’homo faber, in età premoderna e moderna. Uno sguardo sulla contemporaneità sarà lanciato dalla studiosa Loredana Di Lucchio che tratterà di design, come declinazione del saper fare, nell’età della digitalizzazione. E sarà la volta poi di Michele Longo, che slargherà la prospettiva con un focus sulle lingue nella preistoria, attraverso un approccio ricostruttivo e la definizione di alcune chiavi di lettura. Lo storico dell’architettura Corrado Fianchino, seguendo la traccia paradigmatica del convegno, illustrerà quindi i passaggi delle costruzioni in pietra nella storia. Un focus sarà aperto, ancora, dall’epistemologo Giuseppe Varnier su un contesto di civilizzazione, seguendo una prospettiva biolinguistica di ispirazione chomskyana. Nei contesti delle mobilità in età del rame, l’archeologo Michele Fasolo relazionerà sulle vie di comunicazione terrestre nella Repubblica di Macedonia e infine Marco Leonardi chiuderà i lavori pomeridiani con un contributo storico-filologico su tradizione e innovazione dell’homo faber premoderno nella storiografia di Tommaso Fazello.
La sessione mattutina di venerdì 20 luglio riprenderà i lavori con la storica statunitense Pamela Kile Crossley, che in collegamento streaming terrà un focus sulle questioni storiografiche legate all’età del bronzo e alla nascita dell’Eurasia. Sarà poi la volta dello storico dell’età moderna Emiliano Beri, che illustrerà l’«uomo del mare» dalla prospettiva del Mar Ligure e dell’Alto Tirreno in età moderna. Il paletnologo Alberto Cazzella relazionerà quindi, anche a nome dell’archeologa Giulia Recchia, sull’interazione tra legno, pietra e metalli, nel quadro delle anomalie che contraddistinsero Malta in età protostorica. Seguiranno il contributo dell’archeologo Claudio Giardino, sulle tecnologie minerarie e metallurgiche in età pre-protostorica, e un focus dell’archeologo Umberto Tecchiati sulla transizione tra preistoria e protostoria nell’Italia settentrionale. L’egittologo Juan Carlos Moreno García si occuperà poi dell’uomo del Nilo e dell’organizzazione del lavoro agricolo nelle prime età dinastiche. Sarà quindi la volta della storica dell’Impero Romano d’Oriente Sandra Origone, che, prendendo spunta anch’essa dal tracciato del convegno focalizzerà la città, il mercante e il mare nei secoli di Bisanzio. Saranno lette in ultimo una comunicazione della sinologa Giuseppa Tamburello, sui sovrani leggendari della preistoria cinese, e una breve comunicazione dell’archeologo classico Clemente Marconi.
La sessione pomeridiana di venerdì 28 luglio sarà dedicata ad una tavola rotonda a margine convegno: «La nascita della scrittura in Homo faber e civiltà di Carlo Ruta. Dibattito su un paradigma». Interverranno Giuseppe Foglio, Giuseppe Varnier e altri studiosi presenti. Le conclusioni saranno tratte da Carlo Ruta che in ultimo, annuncerà l’argomento e la data del 4° Convegno internazionale, previsto per la prossima stagione invernale.
Un ultimo dettaglio: a tutti i presenti al convegno sarà rilasciato un attestato di partecipazione, che gli studenti universitari potranno utilizzare per fini didattico-accademici.

Antonella Genuardi

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