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Larisa Rejsner – AMBURGO SULLE BARRICATE

(18 Dicembre 2023)

A cura del Circolo internazionalista «coalizione operaia»

amburgo sulle barricate

«Approfittando della confusione, i tiratori abbandonano senza rumore le trincee, le barricate e le postazioni. Se ne vanno con le loro armi, portando con sé i loro feriti e i loro morti, cancellando ogni traccia dietro di sé, e sparpagliandosi a poco a poco nei sobborghi ora calmi. Questa ritirata perfettamente organizzata è realizzata sotto la copertura di tiratori appollaiati sui tetti. Nessuno di costoro ha lasciato il proprio osservatorio aereo fino a quando, cinque piani più sotto, l’ultimo combattente non ha lasciato la sua trincea e l’ultimo ferito, sostenuto sotto le braccia dai suoi compagni, non è sparito dietro l’uscio di una casa amica. Per tutta la giornata i tiratori della retroguardia hanno mantenuto le loro posizioni, trattenendo i Bianchi, passando da un quartiere all’altro, correndo lungo scivolosi cornicioni spalancati su neri precipizi, percorrendo scale, superando camini e abbaini attraverso i quali la polizia sempre più insistentemente si riversa in alto, avvertendo finalmente profumo di vuoto e di sconfitta dietro le barricate abbandonate e silenti.»

Ad un secolo esatto dagli avvenimenti di quello che è passato alla storia come il fallito “ottobre tedesco” proponiamo per la prima volta in italiano il reportage sull’insurrezione di Amburgo, lasciatoci dalla splendida penna della rivoluzionaria russa Larisa Rejsner. L’insurrezione di Amburgo fu certamente un’operazione militare condotta nel corso del riflusso di un’ondata di lotte, e tuttavia si tratta di un episodio capace ancora oggi di illuminare i militanti comunisti sull’immenso potenziale della classe operaia e delle sue avanguardie in momenti di grande sollecitazione storica.

Larisa Rejsner (Lublino, 1895 – Mosca, 1926)

Figlia del professore universitario di diritto Michail Andréevic, di origine tedesco-baltica, e dell’aristocratica russa Ekaterina Aleksandrovna Chitrovò, nel 1903 si trasferisce a Berlino con i genitori, entrambi di idee socialdemocratiche e in contatto con A. Bebel e K. Liebknecht. Nel 1907 torna a Pietroburgo, dove studia neuropsichiatria e storia delle dottrine politiche. Durante il primo conflitto mondiale si dedica all’attività giornalistica contro la guerra in pubblicazioni come Rùdin, Létopis’ e sulla Novaja Žizn di M. Gor’kij. Attiva nelle organizzazioni degli operai e in quelle dei marinai di Kronštadt, prende parte alla Rivoluzione d’Ottobre e nel 1918 aderisce al Partito bolscevico. Partecipa in prima persona alla guerra civile presso la 5ª Armata dell’Esercito Rosso, combattendo contro la Legione cecoslovacca e in seguito contro Kolcàk e Denikin. Dopo aver contratto la malaria in Persia, torna a Pietrogrado, dove, nel 1921 sposa F. F. Raskol’nikov. Con il marito, che è stato nominato ambasciatore in Afghanistan, si trasferisce a Kabul. Nei due anni successivi pubblica i reportage L’Afghanistan e Il Fronte, sulla guerra civile. Inviata in Germania nell’autunno 1923, lavora presso la Sezione per le relazioni internazionali del Comitato Esecutivo del Comintern e si lega a K. Radek. Nel 1924 torna in URSS per studiare le condizioni di vita degli operai degli Urali e pubblica Amburgo sulle barricate ma è presto costretta a tornare in Germania per curare la sua malaria. Al suo ritorno a Mosca muore di tifo addominale.
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Indice del volume

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Dicembre 2023, Serie rossa, 338 pagine, brossura, illustrato.

Contributo politico consigliato 15 euro più spese di spedizione


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