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Licenziate tre «cocopro»

Succede nel call center che cerca contratti per Elitel Alla Team promotion i cocopro vogliono essere assunti a tempo indeterminato e si iscrivono alla Cub. L'azienda ne licenzia tre, in tronco

(8 Marzo 2006)

Team promotion, call center specializzato nelle promozione di contratti telefonici, ha licenziato in tronco tre lavoratrici «a progetto». «Non hanno rispettato i parametri produttivi fissati dal contratto», afferma l'azienda che ieri ha impedito loro l'ingresso nella sede di via Copernico. La ragione vera è un'altra: le tre cocopro, con l'appoggio della Cub, avevano aperto una vertenza per rivendicare l'assunzione a tempo indeterminato per gli operatori del call center, essendo pacifico che tutti svolgono un lavoro subordinato.Il parametro produttivo fissato - «chiudere» almeno un contratto per ogni ora di lavoro - assomiglia molto da vicino al cottimo. Team promotion lavora per la compagnia telefonica Elitel.

Chiudere un contratto significa convincere un abbonato Telecom a passare ad Elitel, tornata nel mirino di Striscia la notizia su segnalazioni di ignari cittadini che ricevono bollette Elitel senza aver firmato alcun contratto. Le tre cocopro licenziate il parametro produttivo non l'hanno rispettato per scelta. «Non avendo altri strumenti di lotta a disposizione, abbiamo attuato uno sciopero bianco», racconta Soriane, quarantunenne brasiliana, contratto a progetto fotocopia rinnovato per la terza volta a dicembre.

E comunque, tiene a precisare Soriane, «noi operatrici del call center ci limitiamo a fare i colloqui con le persone elencate sui tabulati». Le registrazioni dei colloqui, che non devono mai superare i 15 minuti, vengono ascoltate e verificate dai dirigenti, «la responsabilità di disservizi ed errori è loro, non nostra». E' ovvio, aggiungiamo noi, che se Elitel paga a sua volta a cottimo Team Promotion, quest'ultima è incentivata a moltiplicare con un po' di fantasia i contratti stipulati.

Nei due call center di Team promotion lavorano circa 45 operatori. Prima erano tutti a ritenuta d'acconto, dopo la legge Biagi tutti cocopro. Il turn over è altissimo, perché molti non riescono a rispettare lo standard «un'ora di lavoro-un contratto per Elitel». La paga lorda è di 7,65 euro l'ora, niente ferie, niente tredicesima e zero soldi se si sta assenti per malattia. I pochi che fanno il full time arrivano a stento a mille euro al mese. Un quarto d'ora di pausa ogni due ore di lavoro, e in quella manciata di minuti deve starci anche il panino.

E' dall'anno scorso che le lavoratrici di Team promotion insistono per essere assunte a tempo indeterminato come lavoratrici subordinate. Per tenerle calme, l'azienda aveva promesso che a dicembre i cocopro sarebbero stati archiviati. Invece, li ha rinnovati per altri sei mesi. Le lavoratrici non si sono date per vinte. «Sfido chiunque a dire dove sia il progetto in quel che facciamo. Gli strumenti che usiamo sono dell'azienda. I tempi li detta l'azienda. Il lavoro lo svolgiamo come ordina l'azienda. Siamo subordinate in tutto e per tutto.

Il contratto a progetto serve solo a tenerci precarie a vita», dice Soriane. Come lei, molte si sono iscritte alla Confederazione unitaria di base, hanno distribuito volantini e stavano organizzando l'elezione dei delegati. Deve essere stata questa la goccia che ha fatto scattare i licenziamenti che, trattandosi di cocopro, non necessitano di «giusta causa». I legali della Cub valuteranno la possibilità di impugnarli comunque di fronte alla magistratura. Intanto Soriale e le altre programmano manifestazioni di fronte alle sedi di Team Promotion «e anche di Elitel. Il gabibbo è avvisato.

Manuela Cartosio (IL Manifesto 7 Marzo 2006)

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