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(22 Marzo 2006)
Cara “Liberazione”, ti scrivo in merito alle continue delocalizzazioni delle industrie italiane verso i paesi stranieri (tipo Cina, Romania, Repubblica Ceca, Polonia) dove la manodopera è a basso costo: i sindacati devono dire basta a queste cose. E’ ora di finirla, i lavoratori e le lavoratrici non ce la fanno più, oltre a percepire uno stipendio da fame, ad avere una vita sempre più precaria, non riescono neanche ad arrivare alla fine del mese, e dall’oggi al domani si ritrovano senza lavoro. Basta con questa situazione, di chiacchiere se ne sono sentite tante, ma di fatti ne abbiamo visti pochissimi. Vorrei spendere due parole per i lavoratori della Calp di Colle di Val D’Elsa che da 565 si ritrovano ad essere mandati a casa in 220; ai lavoratori della Delphi di Livorno che sono mandati a casa in 400, e volendo potrei continuare a citarne tantissime. Sono più le aziende che chiudono o delocalizzano di quelle che rimangono aperte. Cosa mi aspetto? Che queste situazioni finiscano!
Francesco Bazzoni(Liberazione 22 Marzo 2006)
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