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Fs, mobilitazioni in vista

Il 27 (10 minuti) e il 5 aprile (7 ore), in difesa di Dante

(26 Marzo 2006)

Cinque anni di governo Berlusconi hanno introdotto un format davvero micidiale: l'azienda «illustra i risultati ottenuti», anche a dispetto della realtà, e pretende che tutti ci credano. La riprova ieri mattina a Milano, dove l'amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore, ha presentato alla stampa un primo lotto di 62 carrozze «bonificate» da pulci e zecche. Ne è seguito il solito comizietto sulla «filosofia» dei vertici aziendali («pulizia, puntualità, informazione»), come se nessun problema serio investisse le ferrovie italiane.

Una «operazione di immagine», come gli hanno immediatamente rinfacciato sia il Comitato No Tav (che manifestava alla stazione di Porta Garibaldi, teatro della «presentazione» che il sindacato. Il cislino Dario Balotta ha ricordato che «l'80% delle persone viaggiano su tratte brevi e invece l'80% dei finanziamenti va all'alta velocità; e si fa notizia dicendo che si puliscono i treni, come sarebbe normale» Mentre si è saputo proprio ieri del gravissimo incidente che il primo marzo, a Bologna, è costato la perdita di entrambe le gambe a R. G, 68 anni, una insegnante in pensione rimasta bloccata per un braccio dall'improvvisa chiusura della porta mentre saliva sul treno.

Nel frattempo, nel settore ferroviario, si vanno preparando due mobilitazioni. La prima, addirittura mondiale, si terrà lunedì 27 marzo. L'Itf (LA federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti) ha indetto 10 minuti di sciopero «per la sicurezza». In Italia si effettueranno dalle 12,50 alle 13, per iniziativa dei sei sindacati firmatari di contratto (Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Fast e gli ex fascisti dell'Ugl). La piattaforma «globale» parla di «aumentare gli investimenti su reti, materiale rotabile e tecnologie di sicurezza; clausole sociali vincolanti» e «sviluppo della modalità pubblica e collettiva del trasporto ferroviario».

L'altra scadenza, indetta invece dal «Coordinamento 12 gennaio», ossia dai delegati Rsu e Rls - iscritti un po' a tutti i sindacati - si terrà il cinque aprile. Sette ore, a livello nazionale, per protestare contro il licenziamento di Dante De Angelis, macchinista e delegato alla sicurezza (Rls), iscritto all'Orsa, che all'inizio del mese si era rifiutato di guidare un Eurostar su cui era stato installato il famigerato «uomo morto», il presunto meccanismo di sicurezza inventato negli anni '30 che Fs vuole imporre come standard in luogo della «ripetizione di segnale in macchina».

Su questa vicenda ieri si è tenuto il secondo incontro tra Fs e sindacati, presente Francesco Forlenza, direttore generale delle «risorse umane». Nulla di fatto; anzi, ad un certo punto sembrava che l'azienda volesse offrire una riassunzione di De Angelis, ma in un'altra società del gruppo e con un'altra mansione. I sindacati avrebbero, giustamente, rifiutato la proposta. La ragione del licenziamento, infatti, è abbastanza chiara: Fs vuole mandare un messaggio intimidatorio a tutti i delegati sindacali.

Sa benissimo che, davanti al tribunale, perderebbe la causa e sarebbe costretta a riassumere Dante nella sua funzione di macchinista. Cerca perciò di proporre soluzioni «intermedie » che suonino comunque all'orecchio dei ferrovieri come una sua «vittoria». Dalle voci che arrivano dagli impianti, la mobilitazione del 5 aprile sarà molto partecipata, perché stavolta proprio tutti capiscono l'antifona.

Francesco Piccioni(IL Manifesto 25 Marzo 2006)

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