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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Sanità pubblica e privata: il mercato veneto dei posti letto

(6 Maggio 2006)

Il terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla sanità veneta evidenzia come la politica della nostra Regione sia tutta tesa all’aumento del ruolo dei privati nella gestione dei servizi, attraverso logiche squisitamente clientelari, e con risvolti di corruzione fra poteri politici e lobbying della sanità privata.

Lo scorso 24 aprile è stato arrestato Franco Toniolo, Segretario regionale per la Sanità ed i Servizi Sociali, nonché vicepresidente della “Fondazione della Banca degli Occhi” (v. nuovo Ospedale di Mestre), con l’accusa di corruzione in relazione ad una presunta mazzetta ricevuta dal “magnate delle cliniche private”, Giuseppe Puntin, per lo spostamento di posti letto da una struttura pubblica ad una clinica riabilitativa e, successivamente, ad una struttura pubblico - privata.

La Giunta Regionale del Veneto, dal 2002, ha attuato una drastica riduzione dei posti letto nel settore pubblico, riconoscendo via via aumenti in favore delle strutture private convenzionate: la spesa è cresciuta del 12% rispetto al 2003, e del 26,8% nel triennio 2002 - 2004; aumento che non è sfuggito alla Corte dei Conti nell’indagine sull’assistenza sanitaria presentata a fine 2005.

Nel Veneto tra cliniche ed istituti sanitari privati abbiamo attualmente ben 27 strutture, con un totale di 3.184 posti letto.
Gli aumenti concessi alle strutture convenzionate vengono finanziati anche dai ticket relativi alle visite specialistiche ed agli esami; dall’addizionale Irpef; dal bollo auto.

Il sistema di “pagamento a prestazione” sollecita scelte verso attività più lucrative, a prescindere dai bisogni della popolazione.

Se da un lato la Giunta del Veneto riconosce aumenti alle strutture private convenzionate, dall’altro con recente deliberazione - n° 919 del 28 marzo 2006 - e con riferimento alla Finanziaria nazionale, stabilisce la riduzione della spesa per il personale sanitario pubblico, entro il 2006, dell’1% rispetto alla cifra spesa nel 2004.

Considerato che le Asl del Veneto sono già al collasso per quanto concerne gli organici:
- mancano Infermieri Professionali, Operatori Socio Sanitari, Tecnici di laboratorio e radiologia, personale amministrativo;
- ferie, riposi, recuperi delle ore straordinarie, non sono garantiti. Le assenze per maternità, malattia, ed il personale pensionato non è sostituito.

L’impossibilità di erogare servizi da parte delle strutture pubbliche, stante questi ulteriori tagli al personale in una situazione già drammatica, chi rischia di favorire, ancora una volta, se non le strutture private ?

Il sindacato di base RdB CUB Sanità chiede:

il ritiro immediato della delibera regionale 919 del 28/03/’06 ed un confronto con tutte le forze politiche e sindacali sulla situazione delle Asl della Regione Veneto;

l’adeguamento delle dotazioni organiche di tutte le Asl; la riqualificazione ed il potenziamento di tutte le strutture pubbliche;

che il Consiglio Regionale sia messo in grado di svolgere le proprie funzioni di programmazione ed un più incisivo controllo sulla gestione della sanità;
che i Sindaci, in qualità di garanti della salute dei cittadini, abbiano la possibilità di esprimere un ruolo maggiormente significativo nelle scelte in materia sanitaria.

RdB FEDERAZIONE PUBBLICO IMPIEGO VENEZIA
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE (CUB)
Via Camporese 118/93 Venezia - Mestre (Ve)

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