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Votare la missione di guerra in Afghanistan? Oggi è il momento delle scelte

Lettera aperta ai compagni e alle compagne del PRC

(7 Luglio 2006)

Care compagne e cari compagni,

l’accordo tra PRC e Prodi sul rifinanziamento della missione di guerra in Afghanistan rivela la vera natura dell’intesa di governo: un’intesa che subordina il PRC alla politica di Bush e dell’imperialismo.
Non vi è alcuna possibile giustificazione, né politica né morale, per il voto favorevole a una missione di guerra. Men che meno a una missione afgana il cui unico scopo era ed è quello di conquistare una posizione strategica in Asia centrale nella nuova spartizione delle zone di influenza. Del resto il PRC, dall’opposizione, ha votato per otto volte contro “una missione di guerra”. Come può ora definirla una “missione di pace” (Bertinotti)? La natura della missione cambia dopo la conquista di un ministero e di una presidenza della Camera? Non si dica che si è ottenuto in cambio una “mozione parlamentare di indirizzo”. Quella mozione è solo un’aria fritta di parole vuote che ha la sola funzione di offrire una “foglia di fico” al gruppo dirigente del PRC per giustificare ai vostri occhi il voto favorevole a una missione di guerra. Non fatevi ingannare.

La verità è che ad appena un mese dalla sua formazione, il governo Prodi rivela il suo vero programma in fatto di politica estera (e non solo). Sul programma dell’Unione sta scritto: “Alleanza leale con gli Stati Uniti”, “Impegno multilaterale contro il terrorismo internazionale”. Ora siamo alla traduzione concreta di quelle parole inequivocabili: il voto alla guerra. Era prevedibile e l’avevamo previsto. Quando l’intero gruppo dirigente del PRC si oppose alla nostra richiesta di una verifica democratica interna al partito sul programma dell’ Unione (purtroppo col sostegno delle mozioni “critiche”), lo fece unicamente per salvare l’intesa di governo e le sue implicazioni (Afghanistan incluso) dal vostro dissenso o dal vostro rifiuto. Era l’unico modo certo per proteggere l’intesa già raggiunta sui ministeri e gli incarichi istituzionali. E’ una verità amara, ma è la verità.

Cari compagni/e, conosciamo la sofferenza e il disagio, in questi giorni, di tanta parte di voi. Ne abbiamo un rispetto profondo, maturato in anni di lotte comuni e di una comune esperienza. Ma proprio per questo ora vi diciamo: è il momento di scegliere. Sul voto alla guerra, non si scherza. Per tutto il Novecento la guerra ha costituito uno spartiacque a sinistra. I partiti comunisti nacquero contro il voto ai crediti di guerra. Lo diciamo agli stessi parlamentari “critici” del partito che dopo aver votato la fiducia al governo e al suo programma, ora dissentono, positivamente, dalle sue implicazioni: fate bene a dissentire ed anzi vi chiediamo, fraternamente, di non indietreggiare. Ma non potete circoscrivere il vostro atto ad un dissenso episodico, senza conseguenze. Non potete dire: “Dissentiamo su una missione di guerra, ma restiamo in una maggioranza di governo che l’ha voluta, e in un partito che l’ha votata”. No. La divisione che si consuma su una missione di guerra, è una divisione tra campi inconciliabili, tra cui occorre scegliere: il campo dell’ imperialismo e il campo dei popoli oppressi.
Non si può stare con i piedi in due scarpe: o di qua, o di là.

Per questo il Movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori si rivolge a tutti i compagni e le compagne del PRC che non vogliono farsi ingannare, che non vogliono seguire i vertici del partito lungo la china di una capitolazione distruttiva, per dire a loro: unitevi a noi, nel nostro movimento, per rilanciare in Italia un’opposizione comunista. Non vi chiediamo di aderire a un partito, vi chiediamo di costruirlo insieme: di costruire insieme, finalmente, un partito comunista che non si venda, che stia sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, dei movimenti di lotta, delle loro ragioni. Il grande slancio che il nuovo movimento politico sta conoscendo in tutta Italia è per noi una conferma piena della scelta compiuta. Più grande sarà il vostro apporto, più forte sarà il nostro comune cammino.

Movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori

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