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584 licenziamenti alla Fiat Alfa Romeo di Pomigliano

(28 Settembre 2006)

La Fiat ha comunicato stamattina alle organizzazioni sindacali la imminente messa in mobilità di 300 lavoratori (anziani e con ridotte capacità lavorative per evidenti patologie prevalentemente professionali) mentre, in conseguenza di ciò, si prospetta il licenziamento ( a partire dal prossimo lunedì) di 284 giovani lavoratori interinali addetti da oltre un anno alle catene di montaggio il cui contratto scade domani venerdì 29 settembre, e che dalla prossima settimana si troveranno disoccupati.

Lo Slai Cobas ha già comunicato alla Direzione Aziendale l' indisponibilità alla sottoscrizione di qualsiasi accordo in tal senso perché ciò significherebbe dare copertura sindacale ad un uso gravemente distorto ed illecito dei contratti flessibili e degli ammortizzatori sociali anche tenendo conto che alla Fiat Auto di Pomigliano da oltre un mese lavorano in trasferta circa 300 addetti spostati dallo stabilimento Fiat di Cassino, nonché diverse decine di operai provenienti dalla Fiat Mirafiori di Torino ed addirittura dallo stabilimento Fiat della Polonia, e dal prossimo lunedì, in occasione dell'ingiustificato licenziamento degli interinali, altre centinaia di lavoratori giungeranno dalla Fiat di Cassino per rimpiazzare il relativo vuoto di organico. In stridente contrasto con i tagli occupazionali appare inoltre la richiesta aziendale di ricorrere a quattro sabato di lavoro straordinario da effettuare tra ottobre e novembre prossimi.

Stamattina, presso l'Unione degli Industriali di Napoli, sono riuniti i vertici Fiat con quelli di FIOM-FIM-UILM-FISMIC territoriali per sottoscrivere le incongrue richieste aziendali. Alla certezza dell' ingiustificato ed illecito licenziamento di 584 addetti corrisponderebbe la 'promessa' fumosa dell'incerto rientro nei prossimi mesi dei 284 ragazzi interinali. Questo accade quando i sindacati confederali vengono definitivamente meno alla loro 'ragione sociale' abdicando al ruolo di rappresentanti dei lavoratori per 'sposare' quello di rappresentanti acritici degli esclusivi ed illegittimi interessi aziendali.

Lo Slai Cobas, che si incontrerà con i vertici aziendali la prossima settimana preannuncia la presentazione, in quell'occasione, di una dettagliata denuncia in Procura nonché ai vertici erogatori degli ammortizzatori sociali quali Ministero del Lavoro, Giunta Regionale, INPS, Ispettorato del Lavoro.

Già indette dal sindacato 4 giornate di sciopero in occasione dei 4 sabato di recupero prospettati dall'azienda tra ottobre e novembre. Lo scorso sabato 23 settembre lo sciopero di otto ore indetto dallo Slai Cobas ha riscontrato il 60% di adesioni: tale dato appare ancor più significativo considerata la scelta sindacale di non effetture né presidi né picchetti ai cancelli per 'contare' la libera volontà di adesione tra i lavoratori alla protesta sindacale.

28/9/2006

Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate
Pomigliano d'Arco

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