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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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    antimperialismo, repressione, controrivoluzione, lotta di classe, ristrutturazione, controllo

Nuovo processo a Trieste contro la mobilitazione antimperialista

Respingiamo colpo su colpo gli attacchi repressivi!

(2 Novembre 2006)

Piena solidarietà ai compagni di Trieste contro i quali da tre anni è in corso un procedimento penale per aver manifestato il 20 marzo 2003 davanti all'agenzia consolare USA della loro città contro l'aggressione imperialista all'Iraq.

In questo processo che vede la prossima udienza il 7 novembre, i capi d'accusa sono appesantiti dalla costituzione in parte civile della Presidenza del consiglio e del Ministero degli interni prima sotto il governo Berlusconi, ma oggi riconfermata dal governo Prodi che infligge con maglio fascista un monito a chiunque si oppone alla guerra imperialista.

Anche in questo caso il governo di centro-sinistra agisce in continuità con il suo predecessore, smentendo le promesse elettorali: sul fronte estero ha rifinanziato la guerra in Afghanistan, protrae la permanenza dei militari italiani in Iraq, avvia una nuova missione in Libano mascherata sotto l'egida dell'ONU per reprimere la Resistenza della masse arabe e sostenere il sionismo; sul fronte interno ha scritto con sangue degli operai e dei proletari una finanziaria pesantissima che “taglia e toglie” facendo gli interessi di Confindustria e lasciando intatte le linee essenziali delle leggi: 30, Moratti, Bossi-Fini.

Di fronte al crescente malcontento popolare, Prodi attraverso i tentacoli dei partiti revisionisti e la complicità dei sindacati di regime, tenta di imbrigliare la lotta di classe, criminalizza e imbavaglia con magistratura e polizia le voci che escono dal coro e si oppongono alla sua politica, fomenta la mobilitazione reazionaria agitando lo spauracchio dell'immigrato arabo terrorista, legittimando xenofobia e violenza squadrista per nascondere invece i sequestri, le violenze orchestrate dai servizi segreti italiani e americani, subite da arabi come l'imam Obu Omar e parallelamente rinchiude nelle prigioni dei CPT gli immigrati, proletariato sfruttato dal lavoro nero dei padroni italiani.

Contro la repressione dobbiamo costruire una solidarietà militante e allargata!
Niente fermerà la nostra lotta contro la barbarie della società capitalista, contro la guerra imperialista.
Sosteniamo la giusta Resistenza dei popoli oppressi, costruiamo una Resistenza nel nostro paese per abbattere i governi borghesi, per un futuro di libertà e socialismo!

Portiamo la nostra solidarietà ai compagni di Trieste all’udienza del 7 novembre!

Padova 1 novembre 2006

Le compagne e i compagni del Centro di documentazione Comandante Giacca

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