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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

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(Di lavoro si muore)

Sicurezza, un sogno? Il governo promette fatti

I senza voce La protesta delle Rls ottiene un risultato: parla un delegato Omicidi bianchi La denuncia di Marini, gli impegni di Damiano

(27 Gennaio 2007)

Napoli
«Vulimm' parla', avit' senti' dall'esperienza dei favrecatori». Diversi cartelli «tradotti» in napoletano, accompagnati dalla sfilata delle bare bianche con i nomi dei morti sul lavoro, sono stati l'ultimo espediente trovato dagli Rls (Rappresentanti sindacali per la sicurezza), non ammessi a parlare nel programma della due giorni di Bagnoli. Li hanno messi via, in mattinata, perché alla fine gli hanno chiesto di intervenire nel giorno della chiusura dei lavori per la seconda conferenza sulla sicurezza. Ed è finalmente il riconoscimento del loro ruolo in quanto protagonisti diretti dell'applicazione di quel Testo unico sulle nuove norme per tutelare i lavoratori e ridurre gli incidenti, presentato ieri dal ministro Cesare Damiano e che dovrà essere discusso in parlamento.

Una legge che prevede la patente a punti per gli imprenditori: chi è penalizzati non potrà partecipare gli appalti pubblici. «La presenza virtuale dei nostri colleghi morti li ha convinti a farci parlare» ci ha detto Dante De Angelis, il ferroviere Rls licenziato (poi reintegrato) per aver svolto il suo ruolo. Dai microfoni di Città della scienza ha invece ricordato che quando un macchinista muore fa clamore, «ma noi dobbiamo assumerci la responsabilità di ricordare i morti che non fanno notizia, quelli che attraverso i cartelli con la loro storia sono tra noi sulle poltroncine, occupando il posto che la vita ha negato loro».

Sul Testo unico hanno chiesto di essere ascoltati in ogni fase dell'iter della legge: «Sarebbe infatti paradossale imporre alle imprese di consultarci per ogni piccola modifica mentre il parlamento ci ignora». Un applauso fragoroso e lstretta di mano di Damiano, del sottosegretario Montagnini e del presidente della Campania Bassolino.

La giornata è stata densa di interveti e ha rimesso al centro dell'agenda del governo il valore del lavoro nella sua interezza. Condanna su tutti i fronti dei morti e degli infortuni, definiti a più riprese una piaga, una mattanza, non una fatalità, ma una colpevole inadempienza. Lo stesso presidente del senato Franco Marini ha sottolineato che il numero degli incidenti mortali «è ormai arrivato a livelli inaccettabili», ma ha detto anche che «il precariato sta dilagando e nel nostro paese è diventata una piaga insopportabile».

«Sono 4 milioni - ha sostenuto Marini - un numero perfino contrario alle capacità produttive del paese». Un allarme è stato lanciato da Pietro Mercandelli, presidente dell'Anmil che ha sottolineato la preoccupazione sulle recenti dichiarazioni di Prodi e le intenzioni del governo di superare il sistema a capitalizzazione della gestione Inail per adeguarlo a quello dei paesi europei, dove l'assicurazione è gestita a ripartizione. Augustin Breda, della Fiom nazionale, ha giudicato positivi i lavori della conferenza e i richiami istituzionali a garantire le tutele dei lavoratori.

Il sindacato dei metalmeccanici Fiom aveva però a più riprese criticato il metodo in cui è stato redatto il Testo unico.

Il sottosegretario Montanini ha garantito l'impegno del governo ad assumere tutto quanto emerso dal convegno, e ha anche letto una poesia-intervento degli Rls. Ma è spettato al ministro del lavoro il compito di concludere la manifestazione. Damiano ha sostenuto che la patente a punti per gli imprenditori è «solo il primo passo» e ha rilanciato la proposta di dedicare con la Rai un canale digitale a questi argomenti. «Abbiamo ottenuto il grande risultato di rompere il muro di silenzio - ha detto Damiano - non è possibile che ci si ricordi dell'importanza del lavoro, e del lavoro sicuro, solo quando leggiamo sulle cronache di tristi e gravi incidenti».

In mattinata è stato invece siglato un accordo tra la Regione Campania e il ministero. Il protocollo a firma Damiano e Bassolino prevede la creazione di una cabina di regia, gestita da Regione e ministero. Per il ministro si tratta di «un protocollo guida che può essere da esempio. Fortifica il legame tra gli interventi nazionali e quelli locali perché soltanto con una capacità di prevenzione e repressione sul territorio possiamo testimoniare che la nostra lotta non è fatta di parole ma di atti concreti». Bassolino ha ricordato che la sicurezza è legata alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Francesca Pilla - IL Manifesto 27 Gennaio 2007

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