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Napoli: a giudizio 33 dipendenti Asia, protestano i Cobas

La decisione del Gip per "intralci alla raccolta"

(30 Gennaio 2007)

Trentatré lavoratori dell'Asia saranno rinviati a giudizio per "violenza privata" ed "interruzione di pubblico servizio". Il gip Sergio Pezza in una udienza in camera di consiglio ha infatti deciso di inviare gli atti al pubblico ministero che procederà ora alla contestazione delle imputazioni. In precedenza la Procura aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. Nel corso dell’udienza davanti al gip il presidente dell’Asia si è opposto all’archiviazione, poi si sono avuti gli interventi dei difensori degli imputati Gagliotti, Del Vecchio, D’Auria, e il magistrato esaminati gli atti, ha deciso per il rinvio al pubblico ministero. Secondo l’accusa il 12 maggio 2004 gli imputati si rifiutarono di raccogliere con le mani tonnellate di rifiuti ammucchiati in una delle ricorrenti crisi della raccolta rifiuti. Inoltre sempre secondo l’accusa vi fu un picchettaggio. Ora su questo verdetto prende posizione lo Slai Cobas con un documento a firma Marcello Amendola e Gabriele Corona, in cui si ricorda «che nei mesi precedenti quei lavoratori avevano incontrato molte volte il sindaco, gli assessori in carica e i vertici dell'Azienda speciale di Igiene Ambientale, per chiedere gli attrezzi indispensabili per affrontare l'emergenza, ma nessuno volle assumere le decisioni di competenza e così le montagne di rifiuti crescevano a vista d'occhio. Quel 12 maggio, i lavoratori si rifiutarono di raccogliere senza guanti, pale e forche, e poi andarono dal prefetto a protestare. I vertici dell'Asia che non avevano fatto nulla di concreto per risolvere il problema, si precipitarono a chiamate polizia e carabinieri. Il presidente del Consiglio di amministrazione, l'avv. Andrea De Longis denunciò comunque 33 lavoratori per "interruzione di pubblico servizio". Nonostante che le montagne di sacchetti erano già in strada da mesi per la incapacità e il malgoverno di quegli amministratori che hanno pensato solo ad aumentare la tassa senza garantire un adeguato servizio di raccolta dei rifiuti. Esprimiamo la più convinta solidarietà ai 33 lavoratori ingiustamente accusati».

Il Mattino, 28/01/2007

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