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L'Italia tripudia la guerra

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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Non votate la guerra, via le truppe ora.

27 marzo ore 16 sit-in davanti al Senato

(25 Marzo 2007)

Il 17 marzo a Roma 30 mila persone hanno partecipato alla manifestazione per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, organizzata dai COBAS e da altre organizzazioni e reti del movimento no-war.

E' stato un vero successo, tenendo conto dell'assenza dei partiti, dei sindacati e delle associazioni che fanno parte del governo Prodi o che sostengono (o comunque non vogliono mettersi contro) il "governo amico".

Ma il governo sta ignorando la nostra protesta e quella della maggioranza di coloro che l'hanno votato, che non vogliono guerre (chiunque le gestisca), né basi né spese militari.

Anzi: oggi D'Alema, pressato dagli USA e dalle richieste della destra, pur di raccattare voti per il decreto che andrà in votazione il 27, ha affermato "Daremo ai nostri soldati tutte le armi e i mezzi necessari", mentre fino a ieri spergiurava che eravamo in "missione di pace" e che nè un uomo nè un mezzo bellico sarebbe stato aggiunto.

Porteremo di nuovo in piazza la protesta del popolo no-war il 27 marzo (ore 16) a Roma davanti al Senato, durante il voto in aula. Chiediamo ai senatori/trici, eletti/e con i voti dei cittadini ostili alla guerra, di non coprirsi di vergogna, di rispettare il mandato elettorale e non i diktat delle segreterie di partito, e di votare NO al decreto che impone all'Italia la partecipazione alla carneficina afgana.

Chiederemo la libertà per il popolo afgano, ma anche per Adjmal e Hanefi, l'interprete e il mediatore di Mastrogiacomo perchè la vita di un afgano vale quanto quella di un italiano e l'impegno per la liberazione del giornalista deve valere alla pari per i due afgani coinvolti.

Piero Bernocchi
Confederazione COBAS

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