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Viterbo, P.za del Comune, ennesima prova di violenza fascista

(10 Luglio 2007)

Da tempo Piazza del Comune è divenuta inagibile per tipi considerati “comunisti” per aspetto e abbigliamento. Questo per una banda di violenti giovinastri di ispirazione fascista che di sera bivacca sui gradini della chiesa di S. Angelo, e che, nella totale impunità, ha già commesso atti d’intimidazione e violenza contro passanti inermi.

Negli ultimi giorni si è assistito ad una ripresa in grande stile dell’eversione nera: alle scritte sui muri inneggianti ad Alessandro Palazzo, un giovane di estrema destra deceduto per incidente stradale, hanno fatto seguito i pestaggi.
Il più grave nella notte tra il 5 e il 6 luglio (http://www.tusciaweb.it/notizie/2007/luglio/7_15violenza.htm) quando, verso le 2:00, un ragazzo di 24 anni, studente di medicina e attivista del Centro Universitario Teatrale (CUT), passando con due amiche per piazza del Comune, ha visto due giovani di questi seduti sui gradini di S. Angelo staccarsi dal gruppo per andargli incontro e chiedere una sigaretta. Non appena effettuata la richiesta, lo studente sentiva un colpetto dietro la schiena e subito, infilatagli una maglietta a coprirgli il volto, veniva percosso violentemente e lasciato sanguinante e sotto choc sul luogo dell’aggressione. Le ragazze che erano con lui, hanno chiamato i carabinieri, all’arrivo dei quali gli aggressori si erano già dileguati. Lo studente, portato all’ospedale di Belcolle da un’ambulanza, ha riportato ferite all’arcata sopracciliare e alla bocca, con un totale di sette punti di sutura ed una settimana di prognosi.

Noi esprimiamo la nostra totale e fraterna solidarietà al ragazzo ferito e a tutti coloro che in questa città si vedono negato uno dei diritti fondamentali: quello della libera circolazione, senza il rischio di essere feriti, oggi, e domani chissà che cosa. Temiamo infatti, alla luce dei fatti e viste le modalità e l’entità delle ultime aggressioni, che la violenza nera a Viterbo possa ulteriormente aggravarsi.

Per il momento denunciamo il fatto in tutte le sedi possibili. Nei prossimi giorni organizzeremo un presidio, nel luogo della vile aggressione, cercando di coinvolgere tutte le realtà partitiche, associative e sindacali perché, a nostro parere, non si può liquidare la questione come una “ragazzata” che non ha nulla di politico, né ci si può limitare alla stesura di appelli, come s’è fatto in passato, del tipo “contro ogni forma di violenza politica, da qualunque parte provenga”, come se a Viterbo di forme e di parti da dove arriva la violenza ve ne fossero più di una.

Infine, ci pare che intrattenere cordiali carteggi pubblici, da parte di organi della stampa locale, con elementi d’estrema destra come Alessandro Mereu (leader del disciolto gruppo neonazista Vertice Primo –gruppo responsabile dell’ondata di violenza fascista di un paio d’anni fa - oggi in Fiamma Tricolore), e ad ospitare, dando grande risalto, interventi da parte di personaggi che si dichiarano apertamente fascisti, contribuisca a legittimare posizioni eversive e anticostituzionali. Le stesse che ispirano, fomentano e organizzano le aggressioni a cui assistiamo.

ANPI Comitato Provinciale di Viterbo
Circolo di Viterbo del Partito della Rifondazione Comunista

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