Capitale e lavoro :: Crisi e lotte alla Fiat

Torino: manifestano i "futuri ingegneri della fiat"

(29 Novembre 2002)

Sedotti e abbandonati. Gli studenti del nuovissimo corso di laurea in «Ingegneria dell'automobile» hanno promosso ieri mattina un corteo interno al.Lingotto.

La Fiat - negli anni scorsi - aveva fortemente premuto perché il Politecnico di Torino si dotasse di quel tipo di corso di laurea, nonostante Torino abbia già uno dei migliori corsi italiani di Ingegneria meccanica, in modo da poter "produrre" i propri ingegneri-capofficina.

Una operazione in puro stile Fiat: si mette a disposizione dell'università (a carissimo prezzo di affitto) un'ala del Lingotto (nel frattempo riciclato da centro di produzione a mega centro commerciale) e si ottiene la realizzazione con denaro pubblico di un "corso di formazione" altamente qualificato che altrimenti avrebbe dovuto condurre (e pagare) in proprio. Un modo di scaricare sulla collettività le "spese condominiali" dell'azienda.

L'esperimento nasce in un periodo veramente sfortunato, quando cioè la Fiat ha praticamente deciso di abbandonare il settore auto.

Quel corso triennale ha un costo/studente praticamente doppio rispetto a tutti gli altri del Politecnico: alte spese di gestione, alti stipendi da elargire ai docenti (la paga base oraria è identica a quella vigente nel Politecnico, ma il numero di ore di insegnamento è molto più alto), risorse del budget sottratte alla ricerca di base (che si fa al Politecnico, naturalmente).

E i ragazzi? Passati per un esame preliminare ad altissima selettività - il corso di laurea ha un numero blindato - si sono trovati improvvisamente senza futuro (il sito del corso si apre con lo slogan "Guida il tuo futuro! Diventa ingegnere dell'auto").

Ma hanno dimostrato come l'effetto Fiat sia a invadenza progressiva: quelli del primo e secondo anno sono tutti usciti dalle aule e hanno formato il corteo interno (un classico della classe operaia Fiat), mentre quelli del terzo sono rimasti sui banchi, timorosi di compromettere il loro futuro passato di "ingegneri dell'autoveicolo".

Centro di documentazione e lotta - Roma