">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Paradiso perduto

Paradiso perduto

(2 Aprile 2010) Enzo Apicella
Al Cern di Ginevra si ricostruisce in laboratorio la creazione dell'universo

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(L'oppio dei popoli)

Mobilitazione anti-papa

(29 Aprile 2008)

Una parata laica di due giorni a Genova, concomitante con la visita di Papa Benedetto XVI in Liguria. Una piazza genovese sarà «invasa», il 17 e 18 maggio, da associazioni e centri sociali, con un appello a «mobilitarsi» rivolto a «tutti i liguri»; per lanciare «battaglie laiche» come la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza, il riconoscimento delle coppie di fatto e i diritti degli omosessuali. E dal concentramento, verosimilmente lontano dai luoghi toccati dal Pontefice, probabilmente in un quartiere del ponente cittadino, gli organizzatori contano di muoversi in corteo, in Parade, verso il centro. L’obiettivo è quello di una «festa», con maschere, preservativi giganti e vessilli atei, sullo stile dei Gay Pride.

La macchina della sicurezza si è già messa in moto e stamattina è stato fissato a Genova un vertice tra i promotori della due giorni di protesta e gli agenti della Digos. L’allarme è scattato quando dal cartello delle sigle che hanno indetto la manifestazione è emersa la critica per la spesa pubblica (almeno 800 mila euro) destinata all’organizzazione della visita di Papa Ratzinger. Un messaggio considerato simile a quelli espressi alla vigilia dei giorni del contro-G8 genovese del luglio 2001, quando i no global denunciarono «la spesa inutile e folle di denari degli sfruttati per ospitare la lobby dei potenti della Terra».

Eppure, a sostegno dell’iniziativa, è previsto un appello-manifesto firmato da decine di intellettuali, tutto impostato sul ragionamento politico e non sull’azione diretta. Il documento sarà diffuso domani, quando i promotori dirameranno l’invito alla «mobilitazione generale». Parte del contenuto “politico” delle manifestazioni è già contenuto nella convocazione dei mezzi di comunicazione per domani: «In vista dell’arrivo del Pontefice, crediamo che il 17 e il 18 maggio debba aver voce e visibilità anche un’altra Genova: quella laica, atea, dei diritti, delle libertà della persona e quella di chi – cattolico o diversamente credente – non intende vivere in un Paese che imponga per legge una morale religiosa».


Le sigle coinvolte sono le più svariate: dai centri sociali genovesi Zapata e Terra di Nessuno al Laboratorio occupato Buridda, dal gruppo degli universitari Humpty Dumpty, all’Assemblea Antifascista; nonché le associazioni Arcigay e “Le Ninfe-Arcilesbica”; quindi il movimento Città Partecipata (che corse alle ultime elezioni amministrative), l’associazione “Usciamo dal Silenzio” e la Lila (Lega italiana per la lotta all’Aids).

«Intendiamo costruire - si legge nel testo - una due giorni di mobilitazione che coinvolga tutte le realtà, le singole e i singoli cittadini che intendono affermare questi principi di libertà in un momento in cui, dall’offensiva contro la donna e contro la legge 194 alla negazione dei diritti delle coppie omosessuali, l’autoritarismo vaticano e clericale si manifesta sul fronte politico e culturale, negando spazi di libertà, di scelta e di critica».

A preoccupare le forze dell’ordine sono diversi elementi. A cominciare dai fischi contro il presidente della Cei e cardinale di Genova Angelo Bagnasco da parte della piazza durante le imponenti manifestazioni del 25 aprile (alla presenza del Presidente della Repubblica). E non sono servite a gettare acqua sul fuoco le parole di ieri dello stesso Bagnasco: «I fischi? Sono episodi estremamente circoscritti e il buon senso delle gente li sa ben valutare. In questo periodo sono in visita pastorale attraverso i vicariati genovesi e mi accorgo quanto il buon senso sappia valutare episodi di contestazione come questi, del tutto infondati e limitati a poche persone».

Ma è soprattutto la dinamica organizzativa dell’evento a far scattare il livello di guardia. In primo luogo l’estrema varietà delle sigle che hanno firmato la mobilitazione; quindi gli inviti che Zapata e Tdn hanno già rivolto ai centri sociali di mezza Italia. Infine, la stessa formula dell’appello «generale» alla mobilitazione, che potrebbe portare in piazza le realtà più disparate. E proprio queste sono già state invitate a programmare nuove iniziative di protesta.

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «L'oppio dei popoli»

4941