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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Asti: una ignobile montatura

(29 Luglio 2003)

Il 23 luglio scorso è stato licenziato Salvatore, operaio alla Trust Plastron di Asti fin da quando lo stabilimento era ancora Weber e poi Magneti Marelli.

LA VERITÀ, niente altro che la verità…

Il 16 luglio u.s, alle h.03,00 Salvatore si è recato dal Team Leader, sig. Burranca, a richiedere un contenitore; nell'attesa è andato in bagno dove ha scambiato qualche parola con un collega. Il Team Leader arrivava e lo rimproverava. Ne scaturiva un banale diverbio senza che la cosa degenerasse, tant'è che qualsiasi lavoratore nelle vicinanze non ha sentito o visto nulla delle accuse mosse dalla Direzione su presunte minacce "armate" di un coltello (!!!) che non è mai esistito (l’unico attrezzo disponibile sulla postazione era uno sbavatore che Salvatore ha sempre e solo usato per lavorare).
A riprova di quanto detto, alla fine del turno lo stesso Team Leader è venuto da Salvatore a scusarsi e a dire di lasciar perdere. Scuse d'altronde contraccambiate da Salvatore tant'è che al turno della notte seguente i due hanno lavorato tranquillamente insieme. Lo stesso discorso di scusa è stato poi riconfermato -al cambio turno di venerdì- dal sig. Burranca a due altri lavoratori, che sono quindi testimoni.
L'azienda non ha avuto pertanto alcuna denuncia dell'accaduto dal diretto interessato: è un terzo che si è preso la briga di andare dalla Direzione e montare il fatto, facendo così un grosso favore al "padrone", sig. Di Sora, che non aspettava altra occasione per colpire Salvatore. Ricordiamo a quello "zelante" dipendente che, quando sarà chiamato in tribunale, dovrà dire la verità, niente altro che la verità.

IL "VIZIETTO"

La Trust ci riprova...
Già due anni fa Salvatore era stato licenziato con un motivo pretestuoso e il tribunale aveva costretto l'azienda a reintegrarlo sul posto di lavoro.
Salvatore ha poi dovuto continuare a difendersi dalle ripetute diffamazioni con cui il sig. Di Sora si esternava in pubblico e da altre malevolenze, come il cambio di turno in un centrale inesistente (!!), creato appositamente per lui.
E' infatti in corso una querela di Sal- vatore per diffamazione ed anche una vertenza per mobbing. Tra l'altro (cosa da non crederci!) l'avvocato dello Studio Legale di riferimento Fiom che aveva istruito la vertenza per mobbing ha cambiato sponda e lavora per la Trust: le vertenze di Salvatore sono ora curate dallo Studio Legale torinese a cui afferisce la Confederazione Cobas, che ha impugnato il licenziamento. , che ha impugnato il licenziamento.

LA TRUST HA FATTO MALE I SUOI CONTI

Sia Salvatore, sia tutti gli altri lavoratori e le lavoratrici in fabbrica non si fanno intimorire e sono ancora più determinati a portare avanti la battaglia per far valere la tutela e la dignità del lavoro contro l’arroganza e la subalternità, per difendere non solo i nostri diritti e il nostro salario, ma anche una dimensione di vita civile dentro e fuori la fabbrica.

Cobas - Confederazione Cobas
Esecutivo Regionale Piemonte
email cobas.torino@libero.it

Fonte

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