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(28 Agosto 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.slaicobas.it
Venerdì 27 Agosto 2010 21:01
«È in atto una vera e propria catena di licenziamenti sulla scia dell'effetto Marchionne, ai danni dei sindacati che osano non chinare la testa»: Vittorio Granillo commenta la sospensione dal posto di lavoro di quattro dipendenti di un'azienda terziarizzata del gruppo Conad di San Salvo (Chieti), tutti iscritti al sindacato autonomo. «Dei quattro - spiega Granillo - uno è una rappresentante sindacale aziendale che, insieme con un altro degli operai, fa parte anche del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso. Ormai tutti gli industriali si stanno adeguando alla metodologia adottata dall'ad della Fiat, che con i licenziamenti a Melfi, Torino, Termoli, sta facendo 'scuolà nel settore industriale, lasciando intendere che questa è la strada da seguire per la modifica del contratto del lavoro e delle relazioni sindacali». «Nessuno può pensare che i diritti degli operai, che vivono anche solo con 800 euro al mese, sono uguali a quelli dei padroni, che intascano diversi milioni di euro all'anno. Ormai si licenzia nel vero disprezzo delle leggi».
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