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Finanza creativa alla Tremonti

Cassa integrazione senza tredicesime?

(17 Ottobre 2003)

La finanza creativa del governo si fa sempre più furtiva: nel nascondere espedienti sotto articoli della manovra apparentemente banali, e nel rivelarli finalizzati a sottrarre soldi a chi meno ne ha, non appena qualcuno si metta con tenacia a spulciarli. Questa volta la ruberia tentata andrebbe a danno dei lavoratori messi in cassa integrazione dalle aziende, quelli futuri e quelli passati: Tremonti calcola di portargli via ben 900 milioni di euro. Il marchingegno è nascosto nel decretone, nell'articolo 44 - a poca distanza dall'altro che taglia le pensioni a chi ha la vita a rischio per aver passato anni a contatto con l'amianto. L'art.44 in verità, all'apparenza risulta innocuo in quel comma 6 che ripete ciò che già è prescritto: ossia che "il trattamento di integrazione salariale" nel corso di un anno consta di dodici mensilità, "comprensive dei ratei di mensilità aggiuntive".

Infatti la cassa integrazione, che ormai è scesa a coprire mediamente il 50% di uno stipendio, si calcola sull'intera retribuzione annuale (comprese tredicesima, quattordicesima) che poi viene divisa per dodici, e corrisposta ogni mese, per il tempo previsto, ai lavoratori allontanati dall'azienda. Il comma 6 non dice nulla di diverso, ma allora perché il governo ha voluto scriverlo? In quel testo spuntano i 900milioni di euro: sulla base dei dati Inps, si dice in sostanza, il comma 6 dell'art.44 può evitare "maggiori oneri" facendo risparmiare questa cifra ragguardevole, "con riferimento ai periodi pregressi", ossia agli assegni di cassa integrazione già liquidati "nel periodo 1993-2002".

Ancora non si capisce come possano estrarre i 900 milioni dai soldi della cassa integrazione, mentre è inquietante il riferimento del risparmio al passato, ai dieci anni già trascorsi.

A illuminarci giunge la spiegazione dell'ufficio studi del senato sul comma 6, che sarebbe "l'interpretazione autentica, avente quindi efficacia retroattiva", della legge del 13 agosto del 1980 - quella che permise alla Fiat di liberarsi di botto di 24 mila operai. Coinvolto è dunque il presente, il futuro ma anche il passato degli assegni di cassa integrazione, e l'obiettivo è proprio di decurtarli, perché la nuova "interpretazione autentica" implica di "escludere il riconoscimento di mensilità aggiuntive, rispetto alle 12, per i trattamenti sia ordinari sia straordinari di integrazione salariale".

Si deve fare quindi il calcolo sullo stipendio levando sia tredicesima che quattrodicesima, e questo vale anche per tutti i cassintegrati dal 1993 al 2002.

Centro di documentazione e lotta - Roma

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