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La riforma Tarzia sui consultori? Incivile, intimidatoria, oscurantista e violenta.

(16 Novembre 2010)


Continua la mobilitazione contro la proposta di legge sui consultori della Regione Lazio


"Gesto incivile.... di intimidazione...frutto di una cultura oscurantista e violenta...”? Rimandiamo al mittente le parole con cui Francesco Filini (assessore alle Politiche Sociali del Municipio IV- Roma) ha risposto alle scritte apparse sui muri della sede municipale in P.zza Sempione. Scritte con cui alcune donne residenti al IV°, hanno voluto esprimere contrarietà all’approvazione, da parte del Consiglio Municipale, della proposta per la riforma dei consultori pensata da Olimpia Tarzia.

Riformare i consultori nel modo in cui vorrebbe la consigliera della Regione Lazio e co-fondatrice del Movimento per la vita, non restituirebbe affatto ruolo sociale al consultorio ma servirebbe solo a far sentire ulteriormente in colpa la donna che decidesse di abortire, e a farle scegliere la strada dell’aborto clandestino.

Ribadiamo che la corretta informazione su ogni sistema anticoncezionale è l’unico strumento per prevenire l’aborto, una informazione che dovrebbe essere veicolata fin dalle scuole per educare le ragazze ad una scelta consapevole della maternità. Ma parlare a scuola di sesso, prevenzione di gravidanze e malattie, per un centrodestra – questo sì oscurantista e bigotto – è ancora un tabù.

Ma ci credono davvero che tutte le donne che si rivolgono al consultorio per richiedere l’interruzione volontaria di una gravidanza (Ivg), lo facciano perché all’origine di questa scelta - sempre e comunque dolorosa -, ci siano motivazioni di carattere economico?

E comunque, la donna dovrebbe essere messa nella condizione di sentirsi libera di scegliere, senza che associazioni legate a chiesa e parrocchie – legittimate dalla riforma Tarzia ad entrare nei consultori – facciano pressioni di carattere morale e religioso per convincere la donna del contrario, o le offra tutele momentanee perché porti avanti una gravidanza anche se indesiderata. La donna che vorrà abortire, a quel punto, per evitare pressioni e vergogna, sceglierà la clandestinità.

E allora ricordiamo che i consultori sono nati dalle lotte delle donne per la salvaguardia della salute e della libertà di scelta; per il diritto alla prevenzione ed a una chiara informazione sui metodi contraccettivi; per combattere la piaga dell’aborto clandestino, causa di morte e invalidità per centinaia di donne. E ancora, come donne, ribadiamo il nostro diritto a reddito, casa, istruzione di qualità, salute, asili e prevenzione, a prescindere dalla nostra scelta riproduttiva.

Centro Donna L.I.S.A., Via Rosina Anselmi 41

Roma, 14 novembre 2010

Centro Donna L.I.S.A.

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