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(5 Settembre 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it
L'abolizione di fatto, per legge, del contratto nazionale e dello Statuto dei lavoratori- col sostegno di Confindustria, CISL,UIL- è una provocazione intollerabile. Che ha purtroppo utilizzato il varco aperto dal grave accordo Marcegaglia-Camusso del 28 giugno.
Lo sciopero generale di domani deve trasformarsi nell'inizio di un aperta rivolta sociale, tanto radicale quanto radicale è l'attacco portato al lavoro.
Tutte le sinistre sindacali, politiche, associative, di movimento, possono dar vita, unitariamente, ad un assedio di massa ininterrotto dei palazzi del Governo e del Parlamento- cominciando domani dal Senato- sino al ritiro dell'articolo 8 e dell'intera manovra. Porteremo questa proposta nelle manifestazioni dello sciopero generale, nel presidio della Fiom a Piazza Navona, nell'iniziativa nazionale convocata dal Popolo Viola a Roma il 10 Settembre.
Partito Comunista dei Lavoratori
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