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Il rigetto

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(24 Maggio 2012) Enzo Apicella

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elezioni...
CAMBIANO I SERVI,
RESTANO I PADRONI!

(11 Maggio 2012)

Nel capitalismo è l’economia, in ultima analisi,
a determinare politiche, governi e risultati elettorali.
Non il contrario.
E se la tendenza odierna di sistema è l’unitarietà monetaria, economica, politica e militare continentale, non si torna indietro.
Nonostante frenate, contraddizioni e marce diverse,
la direzione non cambia.
Anzi.
I dati elettorali francesi soprattutto, ma anche quelli greci,
e parzialmente i primi dati tedeschi ed italiani,
misurano l’aspirazione trasversale ad una Europa
“migliore, piu’ potente, piu’ integrata”,
o al massimo si sogna un’”altra Europa”.
Su tutto, e dappertutto, domina un 40% di astensionismo,
vero spettro e minaccia per padroni nazionali ed europei.

elezioni……..
CAMBIANO I SERVI,
RESTANO I PADRONI!

Alla Bastiglia, questa volta, nessuna rivoluzione!
Anche se in molti, tifosi di ogni spiffero socialdemocratico, la scambieranno per tale.
Ha vinto Hollande, una vera e propria ciambella di salvataggio europea, teorico della rinegoziazione del trattato di stabilità europeo e dell’allargamento del direttorio franco-tedesco al quartetto franco-tedesco-italiano-polacco.
L’avvento di Hollande alla guida della potenza francese ha il senso di una nuova spinta propulsiva verso l’Europa comunitaria, dove all’austerità del pareggio di bilancio tedesco va aggiunta la “crescita”, accompagnata da un’iniezione di quegli eurobond da sempre rifiutati dalla Merkel ma ben visti dall’ Italia di Monti come da quella di Tremonti.
E cosi’, dopo aver appoggiato la guerra neocoloniale di Sarkò in Libia, il “rinnovatore” Hollande, utilizzando anche le corde del nazionalismo, cambia accenti e misure ma regola il proprio programma complessivo secondo l’orientamento globale europeo.
Il “cambiamento adesso” di Hollande si traduce nella spinta verso una minore sudditanza alla locomotiva tedesca, ed in una maggiore collegialità nella gestione unitaria del processo europeo nella crisi e nel suo posizionamento competitivo dopo la crisi.
In Grecia, il peso della crisi e dei sanguinari vincoli imposti dai padroni europei, provoca il cosiddetto “caos” elettorale, che batosta i partiti di governo e condensa a destra come a sinistra la protesta nazionalista ed euroscettica.
Da notare la notevole affermazione di Syriza ( una specie di SEL, europeista anche se contro le misure di austerità mentre il KKE è anti-EU, su posizioni nazionaliste ), che recupera quasi totalmente quell’eroico movimento di strada, antiistituzionale ed antistalinista, protagonista dell’unica, vera opposizione ai padroni greci servi di quelli europei.
Ancora una volta, l’assenza di una organizzazione rivoluzionaria consegna alle sorti dell’entrismo parlamentarista militanti e lotte degne di miglior causa e rappresentazione.

Stelle, stelline e stelle cadenti.

Nell’Italia dove alle elezioni “vincono” sempre tutti, questa volta qualcuno ha perso.
E qualcuno ha vinto.
Intanto hanno perso tutti gli esorcisti ed i recuperatori dell’astensionismo, che si è allargato ancora di un 7%, tendendo, soprattutto al nord, a superare il terzo degli aventi diritto al voto.
Dal ginepraio geopolitico delle percentuali esce chiara la punizione per p.d.l. e lega, separati politicamente dall’appoggio al governo ma uniti da scandali e ruberie, come si intravede la zoppia del p.d., vittima delle sue “primarie” e della concorrenza a sinistra di magistrati e narratori.
A fronte della frantumazione di centro-destra e centro-sinistra, il “fenomeno” Grillo recupera solo parzialmente l’astensionismo, riportandolo sul terreno della protesta contro Monti, i partiti che lo sostengono, ed intrecciandolo con le microvertenze del localismo interclassista.
Ad urne ancora piene il movimento 5 stelle già annuncia la sua prossima presenza in parlamento, naturalmente “pulita e diversa” dai partiti al centro della sua critica odierna.

“…un fenomeno altamente pericoloso è la disaffezione che è nell’aria, mentre è bene che i cittadini partecipino.”
Anna Maria Cancellieri-ministro dell’interno

“…è necessario partecipare. C’è un diritto-dovere alla partecipazione alla cosa pubblica, che si esprime innanzitutto attraverso le proprie scelte politiche ed elettorali”.
Angelo Bagnasco-presidente della conferenza episcopale italiana

“….la cosiddetta antipolitica, o politica antagonista che dir si voglia, fa comunque parte del gioco istituzionale.Emerge attraverso le urne.La gente vota. Prima o poi, anche il movimento 5 stelle verrà istituzionalizzato. Occupa spazi di democrazia, una cosa importantissima!”
Carlo Carboni-sociologo

Il problema dei servi dei padroni e dei servi di dio non è la partecipazione critica ai meccanismi della democrazia, ma il suo disconoscimento.

Alla “critica” compatibile dei recuperatori dell’astensionismo,
rispondiamo trasformando rabbia e protesta in organizzazione e programma, fuori e contro i truffaldini meccanismi di rappresentazione delegata della democrazia borghese.

Noi non siamo per un’Europa migliore o per un’altra Europa,
ma contro l’Europa dei padroni,
perché contrapponiamo al loro continente ed alla loro concorrenza
il nostro internazionalismo e la nostra solidarietà di classe.



9/05/2012

comunisti per l’organizzazione di classe
C O M B A T

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