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(24 Novembre 2010) Enzo Apicella
Crisi irlandese. La finanza specula sul debito pubblico. La politica chiede sacrifici.

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Chi blocca i treni?

(14 Luglio 2012)

Circa un mese fa, l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha affermato che il prossimo anno saranno soppressi 10 treni tra Trieste e Mestre.

Le Ferrovie dello Stato, in nome del profitto, spendono miliardi per il Tav, licenziano centinaia di lavoratori, peggiorano le condizioni di lavoro per tutti i dipendenti e per quelli delle ditte esterne, aumentano i biglietti, licenziano i sindacalisti onesti, come De Angelis e Antonini e si rendono responsabili di continui malfunzionamenti, ritardi e soppressioni di treni in tutta Italia. Le disastrose condizioni del servizio ferroviario per quanto riguarda Trieste e il Friuli Venezia Giulia sono un palese esempio di cosa comporti l'amministrazione di Moretti e della sua cricca di affaristi.

Il 30 novembre 2010, circa 150 manifestanti, perlopiù studenti, hanno occupato per una ventina di minuti i binari della stazione di Trieste, protestando contro logiche affaristiche dello stesso tipo, che stavolta colpivano l'istruzione e l'università sotto il nome di “riforma Gelmini” (8 miliardi e mezzo di tagli in tre anni solo alla scuola).

7 fra questi manifestanti, tra cui un compagno del Circolo Pedro, scelti a scopo di punizione esemplare da Digos e magistratura, saranno sotto processo il 18 luglio presso il tribunale di Trieste, accusati di “interruzione di pubblico servizio” e di “manifestazione non autorizzata”. Inoltre la direzione delle Fs ha avuto il coraggio di presentare un conto dei danni per il ritardo dei treni di circa duemila euro; proprio loro che con ritardi e soppressioni colpiscono ogni giorno pendolari e utenti.

I veri “interruttori di pubblico servizio” sono i Moretti, le Gelmini, i Berlusconi e i Monti e la classe capitalista di cui sono espressione. Dal sistema ferroviario all'istruzione pubblica, dall'articolo 18 alle pensioni, dalla precarietà ai licenziamenti di massa, dagli ammortizzatori sociali alle tasse sempre più rapinatorie, dalla devastazione ambientale alla guerra imperialista, sono loro che "interrompono", sfruttando e depredando, la vita dei lavoratori e delle masse popolari per gli interessi del profitto e della rendita. E per chi osa ribellarsi a tutto ciò sguinzagliano sbirri e magistratura.

Non pieghiamoci all'offensiva dei padroni, la lotta non deve fermarsi!
Non pieghiamoci alla repressione, la solidarietà è un'arma!
Lottiamo in difesa delle nostre condizioni di vita, lottiamo contro il capitalismo!

Circolo Pedro - Trieste

Circolo Pedro

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