">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Sasà Bentivegna, Partigiano

Sasà Bentivegna, Partigiano

(3 Aprile 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri a Roma Rosario Bentivegna, che nel 1944 prese parte all’azione di via Rasella contro il Battaglione delle SS Bozen.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Ora e sempre Resistenza)

Lettonia: cancellata definitivamente la festa della vittoria sul nazifascismo

Le autorità di Riga presentano le loro credenziali all’Europa

(9 Maggio 2004)

Mentre, tra torrenti di retorica che ha contagiato anche la “sinistra europea”, la Lettonia faceva il suo ingresso nell’Unione Europea, a Riga 50.000 giovani della minoranza russa (e lettoni) scendevano in piazza per manifestare contro le leggi discriminatorie tendenti a consolidare nel paese il regime dell’apartheid. In un’altra città, Liepaja, la polizia interveniva pesantemente contro i dimostranti, mandandone parecchi al pronto soccorso.

Il giorno precedente N. Kononov , coraggioso comandante partigiano ottantaduenne (definito “eroe della guerra antifascista” anche dal presidente russo Vladimir Putin), che già in tarda età aveva dovuto subire prigione e maltrattamenti, veniva definitivamente (tra le proteste delle autorità russe e nell’indifferenza delle istituzioni europee) condannato a 7 anni, con l’accusa di aver fatto giustiziare alcuni criminali di guerra collaborazionisti nel 1944.

Come se non bastasse, a ulteriore conferma del carattere “democratico” del regime al potere in Lettonia, di fronte alla richiesta avanzata dalle organizzazioni partigiane di celebrare in forma ufficiale il 9 maggio, festa della vittoria sul nazifascismo, il presidente della repubblica rispondeva con un provvedimento che suona come conferma della cancellazione dello storico avvenimento dal calendario delle celebrazioni di stato.

In merito a questa ultima vergognosa decisione del governo lettone (e per richiamare l’attenzione della “sinistra europea”, che, nel suo congresso dell’8-9 maggio, dove pure sono risuonate critiche severe a Cuba, non ha ritenuto però di pronunciare una sola parola sulla grave situazione in cui versano le libertà democratiche nell’europea Lettonia) pubblichiamo un articolo apparso nel sito comunista ucraino “Partaktiv.info”.

«In Lettonia non ci sono le ragioni per festeggiare il 9 maggio come “Giorno della vittoria”, poiché da quel momento essa per 50 anni è stata nuovamente occupata dall’Unione Sovietica, si afferma nella lettera indirizzata dal consigliere del presidente della Lettonia per le questioni storiche, il professor Anton Eunda, ai veterani del “130° Corpo dei fucilieri lettoni” e delle brigate partigiane.

I veterani della Seconda guerra mondiale, che hanno combattuto in formazioni lettoni a fianco della coalizione antihitleriana, si sono rivolti alla vigilia del 59° anniversario della sconfitta della Germania hitleriana al presidente della Lettonia, con la richiesta di attribuire a questa significativa data un carattere ufficiale.

Dopo l’indipendenza, in Lettonia il carattere ufficiale di “Giorno della vittoria contro il fascismo” del 9 maggio era stato revocato. Allo stesso tempo si era deciso di celebrare l’8 maggio come festa della sconfitta del nazismo e del ricordo di tutte le vittime della Seconda guerra mondiale.

Polemizzando con il consigliere del presidente sulle pagine del giornale in lingua russa di Riga, “Cias” (L’ora) il membro dell’ufficio di direzione della Società dei membri del “130° Corpo dei fucilieri lettoni” e delle brigate partigiane Aleksandr Komarovskij ha detto che solo nelle battaglie in Lettonia sono morti 150.000 soldati sovietici. A suo parere, anche i cittadini della Lettonia, che era entrata all’inizio della Seconda guerra mondiale nell’ambito dell’Unione Sovietica, hanno dato il loro contributo alla disfatta del nazismo.»


http://www.partaktiv.info/main/409cf23b26f7d/

8 maggio 2004

Traduzione di Mauro Gemma

5634