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(19 Novembre 2012)
Pur di farci ingoiare un contratto bidone che ci riporta alle 38 ore ed alla gavetta, sono disposti a tutto!
Indicono referendum a babbo morto, dopo aver firmato, senza alcuna trasparenza e controllo da parte dei ferrovieri, sprecano una barca di soldi per consultazioni interne cui partecipano il 53% degli iscritti al voto ( secondo i dati degli organizzatori….), definendo “storici” i risultati del 65% di SI al contratto ( circa 2800 si su 9000 iscritti al voto! ).
BUFFONI!
Di “storico” c’e’ soltanto lo storico passo indietro che si vuole imporre ai ferrovieri da parte del muro aziendal-sindacale, fatto di vere ristrutturazioni liberalizzatrici e falsi referendum truffa.
Eppure, nonostante tutto, ed anche nei loro stessi scrutini appare chiara l’opposizione della stragrande maggioranza della categoria al contratto appena firmato: dai macchinisti ai capitreno ai colleghi Trenord che bocciano il contratto col 90% di NO!
L’ultimo sciopero riuscito ci indica di continuare la mobilitazione.
E’ chiaro ormai che urge un sussulto dell’intera categoria per riaprire con la lotta la vertenza e portare a casa un contratto degno di questo nome, sfiduciando i papponi sindacali e creando proprie, autonome, strutture di rappresentanza autoorganizzata.
Lavoriamo tutti a normativa,
disdettiamo le cosche sindacali firmaiole, autoorganizziamoci!
MARTEDI’ 20 NOVEMBRE 2012
portiamo la nostra protesta a Roma sotto le sedi dei sindacati venduti e cogliamo l’occasione della nostra assemblea nazionale per costituire una vera rappresentanza di tutti i ferrovieri italiani.
i ferrovieri italiani
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