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(1 Ottobre 2015)
E’ stata approvata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale della catena Autogrill s.p.a.
Cgil – Cisl – Uil gioiscono, cantando vittoria, per essere riusciti a rifilare ai lavoratori l’ennesima sòla senza che si sia manifestato particolare clamore, proteste o risentimenti.
L’accordo è stato approvato tramite un referendum tra i lavoratori, preceduto da assemblee unitarie dei confederali poco partecipate e in cui la rassegnazione regnava sovrana.
Cosa più importante, però, è che in questi incontri la triplice sindacale ha potuto cantarsela e ha potuto suonarsela come voleva, accompagnando la campagna in favore del “si” al referendum con annunci quasi trionfalistici, spacciando i termini dell’accordo come un grande risultato e sventolando lo spauracchio della crisi economica per diffondere timore e incentivare il voto positivo.
Ciò che si sono dimenticati di dire alle lavoratrici e ai lavoratori di Autogrill è che questo nuovo accordo propone sostanzialmente due cose:
più flessibilità nell’utilizzo dei lavoratori, che devono diventare oggetti liberamente impiegabili per rispondere agli interessi dell’azienda;
ulteriori tagli al salario, soprattutto per i nuovi assunti.
Non è un caso che, terminato il periodo “elettorale”, Cgil – Cisl – Uil siano ritornati alla realtà, abbandonando i toni altisonanti; già dai comunicati stampa rilasciati per annunciare la vittoria del “si” traspare la presa d’atto che l’accordo è, come noi avevamo scritto, un ulteriore arretramento e quindi viene riconosciuta la “responsabilità” mostrata dai lavoratori, consci di aver sostenuto un importante sacrificio legittimando un accordo che è una sconfitta per i lavoratori.
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