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(27 Settembre 2019)
Da tempo ho perso la spocchia di avere la verità in tasca.
E di criticare qualsiasi iniziativa di cui non fossi promotore.
Come quelle per la “salvezza della terra” che oggi hanno visto milioni di ragazze e ragazzi manifestare in strada in tutto il mondo.
Questo non mi impedisce di dire la mia.
In totale rispetto, ma anche in totale autonomia.
Ad esempio, io non ho nulla da chiedere a nessuna istituzione, italiana o internazionale, governativa, politica, sindacale o religiosa che sia.
Non chiedo, né pretendo illusoriamente di imporre di “salvare il pianeta” agli stessi, che per il loro profitto, lo hanno depredato ed inquinato al limite della sua dissoluzione.
Ad esempio, combatterei strumentalizazioni e cappelli politici interessati a cavalcare, ad imbrigliare, ad indirizzare (anche nella battaglia interimperistica tra una Europa “pulita” e le officine del mondo dell'est inquinatrici) mobilitazioni che, altrimenti, sfuggendo di mano a tutti i servi del potere, potrebbero diventare incompatibili col sistema, scegliendo di rivoluzionarlo.
Se questo è fare lo schizzinoso, io sono schizzinoso!
Non credo, neanche in questo caso, di essere sulla stessa barca dei padroni della green-economy, carta di riserva e ricambio della perpetuazione capitalista.
Al contrario, spero di diventare, insieme ad altre ed altri, virus contaminante, salutare sferzata, arma politica e combattente per scrollarci quanti vogliono farci attaccare i loro manifesti per un “capitalismo umano”.
E' chiaro, che quando un movimento è reale perchè cammina su tantissime gambe non si può ignorarlo, arroccandosi in un ortodosso Aventino.
Ma non si può nemmeno adularlo, blandirlo, o illuderlo.
Ci si può stare dentro, con chiarezza, senza secondi fini.
Con l'intento esplicito di lanciarlo bomba contro
Ancora una volta, niente da perdere, né da difendere!
Pino ferroviere
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